Coronavirus: le proposte di Acea per la ripartenza

Una serie di misure che i produttori dovranno attuare se vorranno rilanciare l’industria automobilistica.

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L’Acea (l'Associazione europea dei produttori automobilistici) insieme a Clepa (l'Associazione europea dei fornitori automobilistici) - dopo aver chiesto nelle settimane scorse alle istituzioni europee interventi urgenti per garantire la liquidità delle imprese e per congelare temporaneamente le normative sulle emissioni - hanno messo a punto per i produttori un “Codice di condotta delle attività in funzione del Covid-19” per fare in modo che l’industria dell’auto possa ripartire rapidamente e con regolarità. Questo codice di condotta è composto da una serie di capitoli dedicati alla salute e alla sicurezza sul luogo di lavoro, alla comunicazione tempestiva e sulle regole contrattuali e sul coordinamento del riavvio.

Il blocco inatteso e repentino di tutte le attività rischia di fare gravi danni all’intero settore. Per cui se ci sarà un’uscita dalla crisi condivisa, attraverso un continuo scambio di informazioni, farà sì che tutte le aziende coinvolte nel processo produttivo possano pianificare e agire nel modo più efficace. Per questo la stessa Acea ha presentato quattro principi chiave per rilanciare l'industria automobilistica in Europa dopo l'emergenza del Coronavirus. Il primo principio si basa per l’appunto sulla determinazione di una strategia coordinata per rilanciare in sicurezza e il prima possibile la produzione coordinata su vasta scala di veicoli in tutti i Paesi della UE.

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In secondo luogo va garantita a ogni costo la salute e la sicurezza di tutti coloro che lavorano nel settore automobilistico e per questo servono norme chiare e comuni sulle misure da adottare in fase di riapertura. Principi che dovranno essere comuni e per questo seguiti da tutti i Paesi della Unione Europea per un riavvio ben coordinato del settore così da mitigare l'impatto della crisi Covid-19 sulla società. In terza istanza, per evitare che una grossa fetta dei 13,8 milioni persone che a oggi lavorano nella filiera automotive europea possa risentire permanentemente di questa forte crisi economico sanitaria, servono stimoli alla domanda di mercato per tutte le categorie di veicoli e lo sblocco dei processi di omologazione dei nuovi modelli oltre a una forte accelerazione dei processi di omologazione e di immatricolazione dei veicoli nella massima misura possibile.

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