Coronavirus: gli USA sospendono le leggi ambientali

Per far fronte all’enorme crisi che ha colpito i big del petrolio, l’EPA ha deciso di sospendere le leggi ambientali. Gli ambientalisti naturalmente sono insorti, sottolineando il pericolo di inquinamento atmosferico.

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Le aziende negli Stati Uniti non subiranno alcuna sanzione in caso di mancato monitoraggio dei loro contributi alla contaminazione di aria e acqua. Questo è quanto è stato dichiarato dall’EPA (Environmental Protection Agency = Agenzia di protezione ambientale) degli Stati Uniti che ha deciso di sospendere l’applicazione delle leggi contro l’inquinamento. Una decisione presa dopo l’ingente crisi che ha colpito la filiera del petrolio e dopo la diffusione della pericolosa pandemia di Coronavirus (Covid-19) che sta mettendo a dura prova anche una economia come quella del colosso americano. Tale sospensione temporanea, ha spiegato Andrew Wheeler (amministratore dell’EPA), servirà alle singole società per mettere in atto le dovute misure di prevenzione e sicurezza per la salute dei propri lavoratori senza per questo correre il rischio di incorrere in pesanti sanzioni per non aver adempiuto agli obblighi di legge in materia di normative ambientali.

Naturalmente la decisione non è passata di certo inosservata, soprattutto agli occhi dei numerosi ambientalisti che sono subito scesi in strada con il piede di guerra. Per questi fautori della salute ambientale si rischia di aggravare ulteriormente la condizione già critica per quanto concerne la salute sia pubblica che del nostro pianeta. Stando, infatti, a quanto dichiarato da Cynthia Giles, direttrice dell’EPA durante l’amministrazione Obama, seppure possa essere “ragionevole in circostanze limitate” allentare determinate misure, la rinuncia generalizzata ai requisiti ambientali costituisce un serio pericolo. Un maggiore inquinamento atmosferico, emesso dagli impianti industriali, potrebbe aggravare ulteriormente le condizioni respiratorie di numerosi cittadini, sia sani che già affetti dal virus Covid-19, agevolando ulteriormente la diffusione e il contagio di questa pericolosa malattia.

Gli ambientalisti sono poi sempre più convinti che questa seppur temporanea sospensione sia stata voluta più dall’American Petroleum Institute, gruppo statunitense dell’industria petrolifera e del gas, che dalle reali intenzioni di voler salvaguardare la vita e la salute dei dipendenti delle numerose fabbriche ancora in attività negli Stati Uniti. Una richiesta, inviata dall’American Petroleum Institute come un grido di allarme vista la ingente crisi nella quale sta versando tutto il settore e la filiera del petrolio in questi ultimi due mesi.

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