Coronavirus: a fine epidemia molte auto non potranno circolare

Possibile collasso dei centri revisioni e milioni di veicoli che non saranno in regola per circolare. A dirlo è stato nientemeno che la Dekra, il colosso europeo nel settore delle revisioni, dei collaudi e delle certificazioni.

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Come vi abbiamo precisato in un nostro precedente articolo (QUI per leggerlo) l’esecutivo giallo rosso e nello specifico il Ministero dell’infrastrutture e dei Trasporti con il decreto Cura Italia hanno previsto in rinvio di tutte le revisioni dei veicoli circolanti in scadenza tra i primi di marzo e la fine di luglio. Proroga che permetterà a chiunque di circolare anche con la revisione scaduta da qui fino al 31 ottobre compreso. Una misura sicuramente positiva per circa 6,7 milioni di veicoli che vedranno la consueta revisione periodica scadere proprio in questi mesi di forte crisi economico sanitaria, scatenata dal dilagare del contagio da Coronavirus (Covid-19). La stessa misura però poterebbe rivelarsi un’arma a doppio taglio in autunno quando i centri revisioni si troveranno a dover sopperire a questo stop obbligato e dovranno in pochissimo tempo mettere in regola circa 6,7 milioni di veicoli che nel frattempo sono rimasti indietro con la revisione obbligatoria.

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A lanciare il grido di allarme è stata nientemeno che la Dekra, il colosso europeo nel settore delle revisioni, dei collaudi e delle certificazioni, che ha affermato come i centri revisione potrebbero arrivare al collasso con la conseguenza di avere in autunno milioni di veicoli che non potranno più circolare perché non in regola con questa importante scadenza amministrativa. Non è, infatti, difficile calcolare come alla riapertura dei centri revisione questi dovranno non solo controllare i veicoli con revisione in scadenza classica in quel periodo ma anche tutti quelli a cui fino a quel momento era stato concesso di poter circolare anche con revisione scaduta da mesi. Stando alle prime stime si potrebbe arrivare persino a 8 milioni di veicoli nel solo mese di ottobre, una cifra ben al di sopra delle possibilità e della capacità della rete che teoricamente e in maniera ottimistica si attesta intorno ai 4,3 milioni di veicoli al mese. Condizione che potrebbe spingere molti centri revisione ad attuare strategia un po’ truffaldine, come controlli più veloci e meno accurati, per cercare di colmare il gap e, perché no, recuperare un po’ del fatturato perso nei mesi di chiusura. Condizione però che ricadrebbe pesantemente e in modo negativo sul fattore sicurezza.

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