Cinture di sicurezza: bestia nera per gli italiani

Stando a uno studio ripreso anche da Unasca, solo il 62% di chi siede davanti e il 15% di chi sta dietro utilizzerebbe questi dispositivi di sicurezza.

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E’ inutile nasconderlo, gli italiani quando si tratta di rispettare le regole e soprattutto il Codice della Strada non sono proprio degli esempi da seguire. Sia che si parli di casco per le due ruote che di cinture per le quattro ruote, la costante è sempre una: gli italiani sono refrattari a indossarlo o a usarle. A sostenere questa tesi è uno studio della ETSC (Euroepan Transport Safety Council) che è stato poi ripreso dalla stessa Unasca, l’associazione autoscuole, che rivela come l’Italia sia agli ultimi posti in Europa per il mancato utilizzo delle cinture di sicurezza sui sedili degli autoveicoli fino a 3,5 tonnellate (auto e furgoni).

La situazione rimane la medesima sia che si analizzi i passeggeri delle file davanti che si prenda in considerazione quelli che invece siedono dietro. Se davanti è solo il 62% ad allacciarsi le cinture, dietro la percentuale scende drammaticamente al 15%. Una situazione catastrofica specie se raffrontata con gli altri Paesi della Unione Europea dove ben pochi Paesi hanno un comportamento peggiore del nostro. “Gli italiani di allacciare la cintura di sicurezza sui sedili posteriori, proprio non ne vogliono sapere. È singolare che a quasi 30 anni dall’introduzione dell’obbligo di indossare le cinture di sicurezza per tutti gli occupanti dei veicoli” tuona Manuel Picardi, segretario generale di Efa e componente della segreteria nazionale Unasca.

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