Cashback: compresi anche carburanti, assicurazione, bollo auto e multe

Il rimborso del 10% fino a un massimo di 150 euro varrà anche sul rifornimento di carburante e sul pagamento di tasse come l'assicurazione, il bollo auto e le sanzioni al Codice della Strada. A patto però che vengano fatte presso esercizi fisici e tramite carte di credito o di debito, bancomat e app per i pagamenti.

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Dopo la precisazione che il cashback potrà essere utilizzato anche per recuperare fino a 150 euro per le spese effettuate dall’8 al 31 dicembre per il rifornimento all'auto, sempre che queste siano state pagate con carte di credito o di debito, bancomat e app per i pagamenti presso esercizi commerciali fisici (non online), il Governo ha inserito un’ulteriore precisazione, specificando che anche l’assicurazione, il bollo auto e le multe per le violazioni del Codice della strada danno diritto a quest’agevolazione prevista dal piano Italia Cashless. L’importo massimo rimborsabile è di 150 euro complessivi, a fronte di almeno 10 pagamenti effettuati fino al 31 dicembre con bancomat, carte di credito o di debito, ma anche attraverso app dedicate come Satispay. Per ciascuna operazione non potrà essere emesso un rimborso superiore a 15 euro, il che riduce l’effettiva convenienza per acquisti singoli di importo superiore a 150 euro.

Conclusa la fase sperimentale, che durerà dall'8 al 31 dicembre, il piano Italia Cashless si protrarrà per i prossimi tre semestri, quindi fino al mese di giugno del 2022. A partire da gennaio, tuttavia, cambieranno in parte le regole: per ottenere il rimborso, infatti, le operazioni effettuate dovranno essere almeno 50 nell'ambito di sei mesi. Per avere il cashback bisogna installare l’app Io sul proprio smartphone e registrarsi con l’ausilio della carta d’identità elettronica o del sistema d’identificazione Spid. Si dovranno poi inserire gli estremi degli strumenti di pagamento (numero della carta di credito) e l’Iban del proprio conto corrente bancario, sul quale verranno accreditati gli indennizzi. Prestate però attenzione perché anche l’esercente deve essere a norma cioè è necessario che il terminale di pagamento sia già collegato a un gestore convenzionato.

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