Il
V8 Northstar, ancora in versione
Euro3, manifesta una
notevole vivacità ai bassi
regimi e
un
allungo corposo fino alla soglia del limitatore, posta a
7.000
giri. Sfruttare tutto il regime d’utilizzo è
molto
gratificante
ma i più pignoli rimarranno un po’ delusi dalla
tonalità di
scarico:
più simile a quella di un 6 cilindri in linea che a un
V8 con una cubatura di quasi 5 litri.
Rimaniamo
molto ben impressionati anche dall'automatico a 5 rapporti. I
cambi
marcia sono pressoché impercettibili e il
kick-down rapido e
efficace
in fase di sorpasso. Il comando può essere utilizzato in posizione
“drive” o, spostando la leva alla destra della griglia in
modalità
sequenziale con i 5 rapporti che rimangono selezionati fino alla soglia
del limitatore di giri.
La
grande stabilità offerta dal Magnetic Ride Control trova un limite
solo nel
sottosterzo a ingresso di curva. Una reazione
abbastanza
decisa che trae origine sia dalle dimensioni (passo di 2.960 mm, altezza
da terra di 203 mm e peso di 2.015 kg), sia dalla
curiosa scelta tecnica
di differenziare le misure delle gomme.
Il rotolamento è lo stesso, per non affaticare
il differenziale centrale,
ma davanti ci sono degli stretti e alti
235/60-18,
dietro dei larghi 255/55-18. Dunque
l’anteriore della vettura
risulta più leggero e maneggevole
ma una certa cedevolezza della
spalla si trasforma in una deriva che amplifica il sottosterzo.
Nessun
problema in termini di sicurezza, i vari controlli di stabilità
svolgono
bene i loro compiti,
ma quasi una sorta di avvertimento al raggiungimento
del limite per una vettura che non dimentichiamo dispone di 325 Cv.
Il
V8 Northstar, ancora in versione
Euro3, manifesta una
notevole vivacità ai bassi
regimi e
un
allungo corposo fino alla soglia del limitatore, posta a
7.000
giri. Sfruttare tutto il regime d’utilizzo è
molto
gratificante
ma i più pignoli rimarranno un po’ delusi dalla
tonalità di
scarico:
più simile a quella di un 6 cilindri in linea che a un
V8 con una cubatura di quasi 5 litri.
Rimaniamo
molto ben impressionati anche dall'automatico a 5 rapporti. I
cambi
marcia sono pressoché impercettibili e il
kick-down rapido e
efficace
in fase di sorpasso. Il comando può essere utilizzato in posizione
“drive” o, spostando la leva alla destra della griglia in
modalità
sequenziale con i 5 rapporti che rimangono selezionati fino alla soglia
del limitatore di giri.
La
grande stabilità offerta dal Magnetic Ride Control trova un limite
solo nel
sottosterzo a ingresso di curva. Una reazione
abbastanza
decisa che trae origine sia dalle dimensioni (passo di 2.960 mm, altezza
da terra di 203 mm e peso di 2.015 kg), sia dalla
curiosa scelta tecnica
di differenziare le misure delle gomme.
Il rotolamento è lo stesso, per non affaticare
il differenziale centrale,
ma davanti ci sono degli stretti e alti
235/60-18,
dietro dei larghi 255/55-18. Dunque
l’anteriore della vettura
risulta più leggero e maneggevole
ma una certa cedevolezza della
spalla si trasforma in una deriva che amplifica il sottosterzo.
Nessun
problema in termini di sicurezza, i vari controlli di stabilità
svolgono
bene i loro compiti,
ma quasi una sorta di avvertimento al raggiungimento
del limite per una vettura che non dimentichiamo dispone di 325 Cv.