Bugatti Chiron Sport: over the top

La cura dimagrante ha fatto perdere ben 18 kg alla versione "Sport" della Hypercar di Molsheim.
Al Salone dell'Auto di Ginevra la Casa franco tedesca ha presentato una ulteriore evoluzione della già estrema Bugatti Chiron. Un aggiornamento che ha riguardato solamente il comportamento dinamico e l'agilità di guida essendo davvero difficile incrementare ulteriormente le già sbalorditive prestazioni.
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Che pedigree!

Vi ricordiamo, infatti, che il mostruoso motore da 8.0 litri W16 quadri turbo è già in grado di sviluppare la bellezza di 1500 CV e 1600 Nm da 2.000 rpm che equivalgono a una potenza specifica di 187.5 CV/litro. Numeri stupefacenti che, grazie alla trazione integrale permanente e al cambio a doppia frizione DSG a 7 rapporti, fanno volare la Chiron nello 0-100 km/h in 2,5 secondi, nello 0-200 km/h in 6,5 secondi e nello 0-300 km/h in 13,6 secondi con una velocità massima autolimitata a 420 km/h.

Questione di leggerezza

Grazie alla cura dimagrante la Chiron Sport ha perso ben 18 kg, un risultato reso possibile grazie ad alcuni importanti e mirati interventi che hanno interessato ogni minimo particolare arrivando ad agire perfino sui tergicristalli. La hypercar franco tedesca sarà, infatti, la prima auto di serie ad adottare bracci dei tergicristalli in fibra di carbonio, una soluzione che ha consentito di risparmiare ben 1,4 kg rispetto a quelli dei modelli usati in precedenza. A tali interventi mirati sul peso sono state affiancate modifiche che hanno riguardato più l'assetto e la dinamica della supersportiva di Molsheim.
Le sospensioni sono ora più rigide, il controllo degli ammortizzatori si avvale di una gestione più rapida del 10%, lo sterzo è stato profondamente aggiornato ed è stato introdotto al posteriore un differenziale sportivo che, grazie a un pacco frizione per assale, rende disponibile la funzione Dynamic Torque Vectoring. Tutte queste soluzioni permetteranno alla nuova Bugatti Chiron Sport di dimostrarsi più agile nel misto stretto, più rapida nelle risposte allo sterzo e più maneggevole nei lunghi curvoni veloci con piena manovrabilità anche oltre i 200 km /h. Risultati che sono stati confermati dal tempo sul giro inferiore di ben 5 secondi ottenuto sul famoso circuito di collaudo del Nardò.

Non proprio per tutti

Tale "pornografia" meccanica, perdonatemi il termine, nonché eccellenza ingegneristica ha però un costo, per nulla contenuto oltretutto. Chiunque vorrà, infatti, portarsi a casa questo "giocattolone" a quattro ruote dovrà mettere in conto di dover sborsare una cifra da capogiro: ben 2,65 milioni di euro. Questa "folle" somma potrebbe però addirittura salire fino a 2,98 milioni di euro optando per tutti i pacchetti a listino.

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