La problematica maggiore che affligge il nostro parco circolante è sicuramente la sua anzianità. Se, infatti, l’età media del parco auto europeo è già alto, quello italiano lo è ancora di più. Per questo motivo più volte vi abbiamo detto come sarebbe molto più proficuo incentivare la sostituzione di queste auto più datate con auto nuove o usate ma di più recente costruzione piuttosto che istituire continuamente blocchi del traffico sporadici e insensati e inutili domeniche ecologiche. A quanto pare, nonostante le azioni dell’ultimo periodo faccino pensare l’opposto, il Governo è ben consapevole di questa situazione e proprio per questo starebbe pensando a una campagna di rottamazione che preveda l’inserimento di incentivi validi anche per la auto non elettriche.

Ad annunciarlo sarebbe stato nientemeno che il ministro dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli (M5S) in un’intervista al Sole24Ore: "L’automotive è al centro di una transizione complessa che va supportata e bisogna pensare a strumenti di rottamazione anche per l’acquisto di auto non elettriche. Dobbiamo partire da un dato: abbiamo un parco auto fatto per il 62% di auto da Euro 4 in giù, macchine che hanno almeno dieci anni. E il 32% sono Euro 3. C'è bisogno di una nuova rottamazione per migliorare i livelli di emissioni e per dare un po' di ossigeno al settore". Il Ministro ha poi concluso l’intervista affermando che per quanto concerne le auto a batteria sarebbe meglio "incentivare la realizzazione delle infrastrutture elettriche e le colonnine di ricarica con una sburocratizzazione profonda", un intervento che permetterebbe una maggiore e piena diffusione della mobilità elettrica a livello nazionale, eliminando tutti quelli che ancora sono le paure e i timori dei cittadini verso questo nuovo tipo di mobilità: la scarsità e la lentezza delle postazioni di ricarica.