Il primo aspetto che colpisce durante i primi chilometri al volante della spider tedesca è la spinta del motore fin dai regimi più bassi, del resto il responso del banco a rulli è inequivocabile: 410 Nm di coppia massima erogati a 2.800 giri, ma soprattutto un grafico che sale in modo molto rapido e resta sopra i 360 Nm fino a quasi 5.000 giri. Tradotto in pratica, significa godere di una spinta molto intensa ai medi regimi che non invoglia più di tanto a esplorare la parte alta del contagiri, anche se rispetto ad altri motori sovralimentati, il 4 cilindri Bmw mostra una discreta capacità di allungo, quantificata in quasi 7.000 giri. Al motore è accoppiato un ottimo cambio automatico a 8 marce che, nonostante sia abbastanza convenzionale per la presenza del classico convertitore di coppia, non disdegna affatto l’impiego più sportivo, con risposte molto puntali sia in salita di marcia sia in scalata, e una gestione elettronica che non effettua la scalata automatica quando si affonda il gas dopo averlo impostato in manuale e il passaggio al rapporto superiore prima dell’intervento del limitatore. A tutto ciò si somma un funzionamento molto dolce, quasi vellutato, in automatico che assicura una guida quotidiana molto fluida e confortevole. Altrettanto efficace l’impianto frenante M, garante di spazi di arresto molto brevi a tutte le andature, ma piuttosto ostico da modulare alle basse velocità a causa di un servofreno talmente invadente da obbligare a sfiorare appena il pedale nella marcia in città. L’apporto del servosterzo è invece variabile a seconda del programma di guida selezionato, anche se tende sempre al rigido in controtendenza con l’orientamento di gran parte delle Case automobilistiche, Audi e Mercedes in primis.
Le risposte sono comunque sempre molto progressive e precise, anche se quanto a feeling alcune concorrenti offrono qualcosa in più, facendo sentire più connesso il guidatore con l’avantreno. La Z4 non si colloca infatti tra le spider più coinvolgenti del segmento, pur assicurando una tenuta di strada eccellente associata a reazioni progressive e prevedibili anche nell’uso più intenso. Valutazioni relative comunque all’esemplare in prova, equipaggiato con una serie di optional tecnici, tra cui il differenziale sportivo M, ma soprattutto gli pneumatici da 19 pollici talmente larghi da non consentire quelle divagazioni che in genere rendono più piacevole la guida di una vettura concepita più per divertire su strada che non per marcare il best lap in pista. A proposito di prestazioni, i dati di accelerazione e ripresa sono gli indici più chiari della sportività della Z4 (da 0 a 100 km/h in 5,582 secondi effettivi), perché per altri aspetti la nuova nata ha seguito la direzione del confort e della fruibilità, come sottolineano un isolamento acustico di tutto rispetto per una spider equipaggiata con il tetto in tela e una sensazione di isolamento dall’esterno che, pur esaltando in confort, costituisce un filtro con la strada non molto apprezzato da chi predilige le sensazioni di guida. Anche la scelta di diffondere un sound artificiale attraverso gli altoparlanti dell’impianto audio non sarà sicuramente apprezzata dai puristi, al pari di una serie di ausili alla guida talvolta fin troppo invasivi, soprattutto per quanto riguarda il dispositivo di mantenimento della corsia che interviene con correzioni molto brusche sul piccolo volante a tre razze.
La crescita delle dimensioni esterne, unita all’aggiunta di una serie di contenuti per amplificare sicurezza e fruibilità, hanno fatto crescere il peso della nuova roadster Bmw fino alla soglia dei 1.500 kg effettivi (con il pieno di carburante), un dato che, come peraltro già anticipato, si riflette in parte nelle qualità di guida ma che penalizza anche i consumi, in particolare per quanto riguarda la marcia urbana, dove anche un uso accorto del pedale del gas, associato al continuo intervento del sistema start/stop, non consente di superare la percorrenza di 9,4 km/litro. Per contro, la grande cura riposta nei confronti dell’aerodinamica, sommata alla rapportatura molto lunga dell’ottava marcia, è garante di consumi autostradali difficili da riscontrare su altre vetture capaci di tali prestazioni, come conferma puntualmente la percorrenza autostradale che sfiora addirittura i 15 km/litro.