BMW: motori benzina e diesel per altri 30 anni

Secondo Fröhlich, responsabile tecnico dello sviluppo BMW, i motori a combustione interna giocheranno un ruolo importante nello scacchiere internazionale per almeno altre tre decadi.

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Se la maggior parte dei costruttori automotive si sta prodigando per cercare di raggiungere la fatidica data del 2025 con all’interno della propria gamma il maggior numero di vetture elettriche ed elettrificate, quello che nessuno fin’ora ha avuto il coraggio di dire è che nel frattempo i motori termici, siano essi benzina o diesel, non potranno e non dovranno sparire. Per una loro completa estinzione a livello mondiale ci vorranno decenni o almeno tre decadi per cominciare a vedere un qualche importante cambiamento.

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A dirlo non siamo noi ma nientemeno che Klaus Fröhlich, responsabile tecnico dello sviluppo BMW, che in una intervista a Automotive News durante l’evento BMW Next ha dichiarato come: “Nel migliore dei casi, avremo un 30% di vetture elettrificate entro il 2025, il che significa che l’80% delle nostre auto avrà ancora un motore a combustione interna”. “Nella fattispecie il motore diesel avrà davanti a se almeno ancora 20 anni di vita mentre il motore benzina non scomparirà dalle scene prima di almeno 30 anni”. “In queste tre decadi l’elettrico avrà modo di maturare, di risolvere i difetti e i punti deboli che attualmente lo affliggono e di conseguenza le infrastrutture avrebbero il tempo di essere adeguatamente ampliate così da soddisfarne il fabbisogno”.

Il responsabile tecnico non si è limitato però a esporre il proprio pensiero ma ha anche argomentato le proprie tesi. Secondo Klaus Fröhlich, infatti, non essendo il pianeta n’area geografica e demografica uniforme, difficilmente l’elettrico potrà almeno inizialmente diffondersi in modo uguale e a macchia d’olio in ogni luogo. Per questo motivo se in Cina l’elettrico troverà terreno fertile, in Europa a farne da padrone saranno le ibride plug-in per la fruibilità simile alla auto attuali mentre negli Usa continueranno a preferire i motori a benzina per motivi economici e per una questione di prestazioni. Certo è che alcune tipologie di motori attualmente in uso spariranno, come i V12 benzina o i 6 cilindri in linea o a V diesel o ancora i 3 cilindri diesel di piccola cilindrata perché poco venduti e troppo costosi per essere mantenuti conformi alle sempre più severe e mutevoli normative sulle emissioni.

Infine, se l’elettrico sarà scuramente una delle soluzioni per la mobilità del futuro, lo stesso non si può ad oggi dire per l’idrogeno che continua a incontrare non poche problematiche lungo la sua strada verso il completo sviluppo e la piena diffusione. Secondo Klaus Fröhlich, infatti, le celle a combustibile sarebbero al giorno d’oggi più costose delle batterie delle auto elettriche e non vi sarebbero sufficienti distributori sparsi sul territorio da garantire un adeguato approvvigionamento, vanificando quindi la minore tempistica di ricarica dell’idrogeno rispetto all’elettrico. In futuro questa tecnologia potrebbe prendere maggiormente piede sui camion per lasciare, invece, al parco auto l’onere di sfruttare la tecnologia elettrica a batteria.

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