Bmw M5: rivoluzione integrale

La nuova M5 si avvale di un inedito sistema di trazione che consente di optare per 5 programmi di marcia spaziando dalle 4WD alle due ruote motrici posteriori senza Esp. Il V8 4.4 biturbo eroga 600 Cv.

Bye bye doppia frizione

E allora, rivoluzione! La quinta generazione della Bmw M5, derivata dalla Serie 5 presentata nel 2016, è pressoché irriconoscibile tecnicamente. Fatta eccezione per il motore, confermato sebbene sensibilmente potenziato, cambiano il sistema di trazione e la trasmissione, dato che nel primo caso è possibile optare per le 4WD – una prima assoluta – oppure le due ruote motrici posteriori, mentre nel secondo viene accantonato il precedente cambio a doppia frizione in favore di un’unità automatica del tipo mediante convertitore di coppia.

Nuove turbine

È il V8 4.4 biturbo a iniezione diretta della benzina il principale, e forse unico, elemento di continuità rispetto al passato. Un’unità che, in ogni caso, beneficia di un profondo upgrade basato sull’incremento della pressione di sovralimentazione, sull’adozione di nuove turbine e sul potenziamento dei sistemi di raffreddamento e lubrificazione, oltre che su di un affinamento del sistema di scarico, accreditato di un timbro più roco e marcato richiamabile grazie a una specifica opzione. Una “cura” che porta in dote 600 Cv e 750 Nm di coppia, analogamente alle versioni speciali Competition Edition e 30 Jahre basate sulla precedente generazione della berlina di Monaco, anziché i 560 Cv e 680 Nm appannaggio della “vecchia” M5 base.
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Con le 2WD nessun aiuto elettronico

La rivoluzione appannaggio della nuova generazione della M5, come accennato, è legata al sistema di trazione integrale M xDrive. Il guidatore può infatti scegliere tra le quattro e le due ruote motrici, ovviamente posteriori, grazie all’interazione tra il ripartitore della coppia e il differenziale attivo M. Dispositivi che distribuiscono i Nm, rispettivamente, tra gli assali e le ruote al retrotreno. In configurazione di marcia ordinaria agiscono le 4WD con il controllo della stabilità attivo. Il conducente può, in sequenza, attenuare l’invasività dell’elettronica, escludere totalmente l’Esp, mantenere inattivo l’Esp e al tempo stesso optare per la trazione integrale sportiva (con una ripartizione della spinta preponderante in favore del retrotreno) oppure, opzione più estrema, passare alle 2WD. Setup, quest’ultimo, selezionabile con la consapevolezza di rinunciare a qualsiasi ausilio elettronico.

Da 0 a 100 km/h in 3,4”

Complici l’upgrade del propulsore e la trazione integrale, la Bmw M5 scatta da 0 a 100 km/h in 3,4 secondi e da 0 a 200 km/h in 11,1 secondi, raggiungendo una velocità massima di 305 km/h optando per l’M Driver’s Package. Prestazioni degne di una supercar sulle quali influisce il passaggio dalla trasmissione a doppia frizione a 7 rapporti, tipica della precedente generazione, alla versione M del cambio automatico Steptronic a 8 marce del tipo mediante convertitore di coppia. Un’evoluzione che, a detta dei tecnici tedeschi, dovrebbe contribuire a una maggiore fluidità di marcia a bassa velocità senza nulla togliere al feeling al volante.

Tetto in CFRP

Attesa in Europa da settembre a un prezzo di circa 118.000 euro (in Germania), la nuova M5 beneficia della strumentazione integralmente digitale e di sospensioni regolabili in funzione dei programmi Comfort, Sport e Sport Plus. L’impianto frenante carboceramico è optional. Quanto all’estetica, da tradizione la berlina by Motorsport è sì muscolosa, ma senza eccessi. Spiccano, in particolare, le generose prese d’aria frontali, l’estrattore dedicato inglobante i quattro scarichi, i cerchi in lega da 19 pollici abbinati a pneumatici 275/40 all’avantreno e 285/40 al retrotreno, i passaruota ampliati, il cofano motore in alluminio e il tetto in CFRP (materiale termoplastico misto a fibra di carbonio). Il debutto ufficiale della M5 è previsto in occasione del prossimo Salone di Francoforte (14-24 settembre).

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