Alle condizioni attuali, il
motore ibrido costituisce l’unica soluzione
pratica e fattibile per il successo dell’idrogeno. Inoltre, il motore
a combustione interna della BMW Hydrogen 7 è ideale per diffondere la nuova
tecnologia su ampia scala. Soprattutto nel confronto con la fuel cell,
esso consente di raggiungere una potenza nettamente superiore. Secono la
Casa, il
motore V12 della BMW Hydrogen 7 offre dinamica, comfort e
sicurezza
delle classiche BMW – indipendente¬mente dalla modalità di esercizio
selezionata.
Il propulsore eroga da una cilindrata di 6,0 litri una potenza di
191
kW/260 CV. La coppia massima ammonta a 390 newtonmetri e viene
raggiunta
a un regime di 4.300 giri/min. La BMW Hydrogen 7 accelera in 9,5 secondi
da 0 a 100 km/h e raggiunge una velocità massima bloccata elettronicamente
a
230 km/h. Questi valori sono validi sia per il funzionamento
a
idrogeno che a benzina. Nel funzionamento a benzina, l’approvvigionamento
di carburante avviene tramite iniezione diretta; inoltre, nel collettore
di aspirazione del motore è stato integrato un
condotto d’
idrogeno.
La tecnologia chiave sono le valvole
d’insufflazione per la prepara-zione della miscela che in frazioni di
secondo aggiungono all’aria aspirata il quantitativo necessario d’idrogeno
gassoso.L’idrogeno si distingue per una velocità di combustione fino a
dieci volte superiore a quella dei carburanti tradizionali e consente di
raggiungere un livello di rendimento più elevato. Al fine di potere sfruttare
appieno questo potenziale, il motore V12 della BMW Hydrogen 7 richiede
una
gestione motore particolarmente flessibile. Il
sistema VALVETRONIC
e il Doppio VANOS sono i complementi ideali. I cambi di carica e il
ritmo d’iniezione possono essere tarati con precisione alle caratteristiche
della miscela aria/idrogeno. A pieno carico, il motore della BMW Hydrogen
7 funziona nel
cosiddetto esercizio stechiometrico. Il rapporto
di miscela tra ossigeno e idrogeno è equilibrato (lambda = 1).
In questo
rapporto, l’esercizio a idrogeno consente di raggiungere il massimo rendimento
a delle basse emissioni. Dato che l’idrogeno non contiene del carbonio
– a differenza delle fonti di energia di origine fossile – la sua combustione
non produce né idrocarburi (HC) né monossido di carbonio (CO). Durante
il funzionamento ad idrogeno, delle tracce bassissime di HC, CO e di emissioni
di CO2 possono formarsi in conseguenza alla combustione dell’olio di
lubrificazione
o attraverso i lavaggi del filtro a carbone attivo. Importanti sono solo
le emissioni di ossidi di azoto (NOX) che si formano soprattutto ad alte
temperature di combustione. L’elevata flessibilità con la quale è possibile
gestire il processo di combustione consente di applicare una strategia
di esercizio con un ampio controllo della formazione di NOX.
A
questo scopo, il motore viene gestito a carico parziale con un’alta quota
di ossigeno (lambda > 2).
La combustione avviene a temperature relativamente basse così da formare
delle emissioni minime di NOX. Questo funzionamento a magro è possibile
in un campo della mappatura molto ampio. Dato che l’idrogeno ha la particolarità
di limiti di accensione molto ampi e di bruciare ad un alta velocità, è
sufficiente un bassa quota di carburante per generare un rendimento elevato.Per
incrementare la potenza, viene aumentata la quota di carburante nella miscela
anche nell’esercizio a idrogeno.
Parallelamente al carico cresce anche
la temperatura di combustione. Il campo di miscela nel quale si forma la
maggior parte di ossidi di azoto è tra lambda = 1 e lambda = 2. Questo
campo di esercizio negativo a livello di emissioni viene soppresso dalla
gestione motore della BMW Hydrogen 7 , indipendentemente dall’andamento
di coppia. A pieno carico (lambda = 1),
le emissioni di NOX. vengono
evitate quasi completamente. Per la trasformazione dei quantitativi
minimi di NOX. che si formano in questo campo di esercizio è sufficiente
un semplice sistema di catalizzatore a tre vie. La composizione dei gas
di scarico di un motore a combustione interna a idrogeno nell’esercizio
stechiometrico (lambda = 1) promuove la decomposizione di eventuali ossidi
di azoto nel catalizzatore a tre vie. Il propulsore della BMW Hydrogen
7 offre anche nel funzionamento ad idrogeno la stessa dinamica di un motore
a benzina ma emette praticamente solo del vapore acqueo.
Alle condizioni attuali, il
motore ibrido
costituisce l’unica soluzione pratica e fattibile per il successo
dell’idrogeno.
Inoltre, il motore a combustione interna della BMW Hydrogen 7 è ideale
per diffondere la nuova tecnologia su ampia scala. Soprattutto nel confronto
con la fuel cell, esso consente di raggiungere una potenza nettamente superiore.
Secono la Casa, il
motore V12 della BMW Hydrogen 7 offre dinamica,
comfort
e sicurezza delle classiche BMW – indipendente¬mente dalla
modalità di
esercizio selezionata. Il propulsore eroga da una cilindrata di 6,0
litri una potenza di
191 kW/260 CV. La coppia massima ammonta a
390 newtonmetri e viene raggiunta a un regime di 4.300 giri/min. La BMW
Hydrogen 7 accelera in 9,5 secondi da 0 a 100 km/h e raggiunge una
velocità
massima bloccata elettronicamente a
230 km/h. Questi valori
sono
validi sia per il funzionamento a idrogeno che a benzina. Nel funzionamento
a benzina, l’approvvigionamento di carburante avviene tramite iniezione
diretta; inoltre, nel collettore di aspirazione del motore è stato
integrato
un
condotto d’idrogeno.
La
tecnologia chiave sono le valvole d’insufflazione per la prepara-zione
della miscela che in frazioni di secondo aggiungono all’aria aspirata
il quantitativo necessario d’idrogeno gassoso.L’idrogeno si
distingue
per una velocità di combustione fino a dieci volte superiore a quella dei
carburanti tradizionali e consente di raggiungere un livello di rendimento
più elevato. Al fine di potere sfruttare appieno questo potenziale, il
motore V12 della BMW Hydrogen 7 richiede una
gestione motore particolarmente
flessibile. Il
sistema VALVETRONIC e il Doppio VANOS sono i
complementi ideali. I cambi di carica e il ritmo d’iniezione possono
essere
tarati con precisione alle caratteristiche della miscela aria/idrogeno.
A pieno carico, il motore della BMW Hydrogen 7 funziona nel
cosiddetto
esercizio stechiometrico. Il rapporto di miscela tra ossigeno e idrogeno
è equilibrato (lambda = 1).
In questo rapporto, l’esercizio a
idrogeno
consente di raggiungere il massimo rendimento a delle basse emissioni.
Dato che l’idrogeno non contiene del carbonio – a differenza delle
fonti
di energia di origine fossile – la sua combustione non produce né
idrocarburi
(HC) né monossido di carbonio (CO). Durante il funzionamento ad
idrogeno,
delle tracce bassissime di HC, CO e di emissioni di CO2 possono formarsi
in conseguenza alla combustione dell’olio di lubrificazione o attraverso
i lavaggi del filtro a carbone attivo. Importanti sono solo le emissioni
di ossidi di azoto (NOX) che si formano soprattutto ad alte temperature
di combustione. L’elevata flessibilità con la quale è
possibile gestire
il processo di combustione consente di applicare una strategia di esercizio
con un ampio controllo della formazione di NOX.
A questo scopo,
il motore viene gestito a carico parziale con un’alta quota di
ossigeno
(lambda > 2).
La combustione avviene a temperature
relativamente basse così da formare delle emissioni minime di NOX.
Questo funzionamento a magro è possibile in un campo della mappatura
molto
ampio. Dato che l’idrogeno ha la particolarità di limiti di
accensione
molto ampi e di bruciare ad un alta velocità, è sufficiente un
bassa quota
di carburante per generare un rendimento elevato.Per incrementare la potenza,
viene aumentata la quota di carburante nella miscela anche nell’esercizio
a idrogeno.
Parallelamente al carico cresce anche la temperatura di
combustione. Il campo di miscela nel quale si forma la maggior parte di
ossidi di azoto è tra lambda = 1 e lambda = 2. Questo campo di
esercizio
negativo a livello di emissioni viene soppresso dalla gestione motore della
BMW Hydrogen 7 , indipendentemente dall’andamento di coppia. A pieno
carico
(lambda = 1),
le emissioni di NOX. vengono evitate quasi completamente.
Per la trasformazione dei quantitativi minimi di NOX. che si formano in
questo campo di esercizio è sufficiente un semplice sistema di
catalizzatore
a tre vie. La composizione dei gas di scarico di un motore a combustione
interna a idrogeno nell’esercizio stechiometrico (lambda = 1) promuove
la decomposizione di eventuali ossidi di azoto nel catalizzatore a tre
vie. Il propulsore della BMW Hydrogen 7 offre anche nel funzionamento ad
idrogeno la stessa dinamica di un motore a benzina ma emette praticamente
solo del vapore acqueo.