Blocchi del traffico: Roma ancora contro i diesel Euro 6

Per i saggi i dati sulle emissioni dei diesel Euro 6d, rilevate in sede di omologazione, non bastano perché non sono sufficientemente consolidati.

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Giusto qualche giorno fa è andata in scena una tavola rotonda, voluta dalla Raggi e da tutta la sua amministrazione capitolina, che mettesse a confronto numerosi tecnici, saggi, esperti, scienziati e ingegneri per trovare la giusta formula e le giuste strategie per combattere la situazione allarmante dell’inquinamento ambientale, climatico e dell’aria che si respira all’interno del centro urbano di Roma. Dopo, infatti, gli insensati blocchi del traffico, misura che non ha oltretutto portato a reali benefici, la Sindaca 5 Stelle e la sua giunta ha provato a trovare la quadra. Purtroppo però dalla riunione dei saggi (QUI il nostro articolo) davanti alla Commissione Ambiente dell’Assemblea Capitolina non è emerso nulla di buono, soprattutto nei confronti del tanto criticato motore a gasolio.

Cicli di omologazione sotto accusa

Durante la riunione non stati decisi provvedimenti specifici per il futuro ma è nuovamente emerso come il Campidoglio non si fidi nuovamente e per l’ennesima volta dei motori diesel, Euro 6 compresi. Stando, infatti, alle parole degli stessi tecnici del Comune quando si parla di particolato e ossidi di azoto anche dei diesel di ultimissima generazione i dati di omologazione purtroppo non bastano o meglio i dati sulle emissioni rilevate in sede di omologazione per i diesel Euro 6d non sono sufficientemente consolidati. Una dichiarazione alla quale le Case e nello specifico Anfia e Unrae sono rimasti basiti, perplessi e soprattutto preoccupati per le possibile ricadute sul settore e su tutta la filiera.

Il problema della rigenerazione

La questione sarebbe stata scatenata dalla tanto dibattuta tematica sul processo di rigenerazione dei filtri antiparticolato. Se da un alto, infatti, l’Istituto CNR Motori riconosce il problema del picco di emissioni durante le rigenerazioni ma lo quantifica come un effetto marginale rispetto alla percorrenza media di un’auto, dall’altro la ONG ambientalista Transport & Environment la pensa in modo diverso e molto più allarmistico. I saggi poi ricordano che è bene distinguere tra CO2 (anidride carbonica), climalterante fortemente emessa dai benzina, e NOx e PM, inquinanti nocivi, fortemente emessi dai diesel. A questo però hanno debitamente risposto tanto Anfia quanto Unrae, affermando che non bisogna soffermarsi elusivamente sul traffico veicolare ma bisognerebbe prende in considerazione anche altre fonti di inquinamento come gli impianti di riscaldamento, le industrie, ecc ecc.

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