Batterie Tesla: arriva il sistema di pre-riscaldamento

Presto sarà disponibile una feature in grado di mantenere gli accumulatori a la corretta temperatura di funzionamento così da incrementarne le performance e la durata.
Lo stato di salute di un pacco batterie all’interno di una vettura elettrica è un elemento quanto mai essenziale. Infatti, ogni dispositivo elettrico per funzionare al meglio necessita che la propria batteria sia in piena salute e lavori in condizioni climatiche adeguate. Ve ne sarete sicuramente accorti utilizzando quotidianamente il vostro smartphone, quando le condizioni climatiche sono particolarmente gravose le batterie non riescono ad esprimere a pieno il loro potenziale, restituendo non solo un’autonomia ridotta ma innescando anche un deterioramento precoce. Ora provate ad immagine se la stessa cosa dovesse accadere su un’auto elettrica. In prima istanza il pacco batterie delle auto sono nettamente più costose di quelle di uno smartphone, arrivando a costare anche il 25 o 30% dell’intero valore della vettura, in secondo luogo una cospicua riduzione di autonomia o di capacità della batteria porta la vettura a garantire una minore percorrenza chilometrica e minori prestazioni generali.

La temperatura ideale

Per evitare questi inconvenienti fino adesso le Tesla attuavano una strategia di protezione che limitava l’autonomia massima e le prestazioni del pacco batterie specie in condizioni di temperature rigide. Ma entro brevissimo tempo tutti i proprietari di Tesla (Model 3, Model S e Model X) potranno fare affidamento su un nuovo sistema, attualmente in fase di sviluppo, per il pre-riscaldamento del pacco battere che, consentendo alle celle di funzionare al massimo delle proprie potenzialità, permetterà di massimizzarne l'efficienza, le prestazioni e l'autonomia, preservandone allo stesso tempo la durata. L’innovativo sistema di gestione del pacco batterie, servendosi di una piccola quantità di energia che non verrebbe comunque utilizzata per spingere la vettura, sarebbe in grado di mantenere gli accumulatori alla giusta temperatura per un funzionamento il più possibile efficiente. Denominato "battery preheating", la nuova feature, che potrà essere attivata con l’ulitima release del software (2017.50), entrerà in funzione però solamente quando l'auto è collegata alla rete elettrica così da non inficiare la carica insita nelle batterie.

Questione di durata

Come dicevamo tanto l’autonomia quanto la durata e la capacità del pacco batterie sono elementi molto importanti all’interno di una vettura elettrica. Visto il costo molto elevato degli accumulatori (30.000 euro), il conducente non sarà sicuramente felice di trovarsi a dover cambiare il pacco batterie di una vettura perché questo, come spesso accade sugli smartphone, non è più in grado di garantire una corretta autonomia o apprezzabili performance. Tesla però ha tranquillizzato i propri clienti mostrando loro uno studio che mette in mostra come dopo una percorrenza di 160.000 miglia (più di 250.000 km) la capacità media dei pacchi batterie subisce un'usura inferiore al 10%. Andando a fondo nello studio si apprende come nei primi 100.000 m iniziali si ha una degradazione di circa il 5%. Questa degradazione si stabilizza poi all’aumentare della percorrenza fino a raggiungere un’usura del 10% intorno ai 250.000 km. Stimando quindi una curva di usura costante, le batterie di Tesla dovrebbero durare circa 800.000 km prima di raggiungere un'usura del 20%.

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