Batterie auto elettriche: cosa farne dopo la sostituzione?

Questi accumulatori avranno sicuramente una seconda se non una terza vita prima di essere recuperate e smaltite seguendo appositi programmi di smaltimento.
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Il problema non è sicuramente di poco conto perché entro il 2040 ci troveremo a che fare con una miriade di veicoli ibridi ed elettrici circolanti sulle nostre strade, vetture che prima o poi necessiteranno una sostituzione delle batterie di primo equipaggiamento, le quali dovranno assolutamente essere trattate e smaltite e non potranno in nessun modo essere stipate in discariche, rischiando di contaminare in modo grave i nostri terreni. Proprio per questo motivo sia gli Stati che i Governi sono già all’opera nella definizione di strategie e programmi di smaltimento corretti per non farsi cogliere impreparati al momento opportuno. Per una volta tanto si sta cercando la soluzione al problema ancora prima che questo si palesi, invece di aspettare che questo diventi praticamente irrisolvibile.

In Cina

Basti pensare che in Cina hanno già avviato un percorso di collaborazione con i costruttori e con le reti vendite delle Case costruttrici per dar vita a centri di smaltimento regionali. L’obiettivo è quello, infatti, di tracciare l'intera esistenza dei pacchi batteria dalla produzione alla fine della loro vita utile in modo sapere con certezza lo stato, l’occupazione, la dislocazione e la sorte di ogni pacco batteria. Secondariamente questi pacchi batterie “esausti” seguono normalmente due diverse strategie: una prima strategia prevede il riutilizzo di queste batterie degradate all’interno di sistemi di stoccaggio mentre la seconda strategia consiste nello estrazione e sfruttamento dei metalli nobili, presenti all’interno di questi pacchi ormai scarichi, per la realizzazione di nuovi pacchi batteria.

In Giappone

In Giappone, invece, i moduli recuperati da automobili elettriche ormai pensionate vengono riutilizzati all’interno di ristorazione i cui frigoriferi, girarrosto e frullatori vengono alimentati da queste batterie. La motivazione, infatti, è semplice: tali batterie hanno ancora tra il 50 e il 70% di capacità elettrica da poter essere sfruttata. Oppure anche in Giappone diventano degli ottimi centri di stoccaggio o ancora alimentano i lampioni stradali. Mentre a Goteborg, in Svezia, e a Londra vengono sfruttati per accumulare l’elettricità dai pannelli fotovoltaici sistemati sul tetto per far funzionare ascensori e luci del condominio, oltre a dare corrente ai singoli appartamenti.

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