Autostrade e Allianz: fusione si o no?

L’operazione potrebbe scongiurare la revoca ma tanto il Governo quanto Atlantia, che controlla la società, stanno smentendo l’acquisizione da parte dei tedeschi del 51% delle quote.

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Il tema è sempre più caldo anche in questo periodo di forte crisi, generato dalla diffusione e dal contagio da Coronavirus (Covid-19). Stiamo parlando naturalmente delle concessioni sulla nostra rete autostradale ad oggi in mano ad Autostrade per l’Italia, società privata controllata da Atlantia e dalla famiglia Benetton che ha in concessione dallo Stato circa 3.000 chilometri di rete autostradale nazionale. Bene, uno delle possibili strade che la società italiana ha per scongiurare la revoca delle concessioni sulle autostrade è quella di diminuire le quote in capo alla famiglia Benetton. Una strategia che nelle ultime ore ha preso sempre più piede, indicando nella tedesca Allianz la società che sarebbe già pronta a subentrare con quote maggioritarie. Stando, infatti, alle indiscrezioni, la holding Atlantia avrebbe deciso di ridurre la sua quota azionaria in Autostrade dall’attuale 88% al 49% e le azioni cedute verrebbero acquistate dalla società tedesca di assicurazioni Allianz, oggi al 6,94%, che così diventerebbe il principale azionista di Autostrade, con il 51%. Un disimpegno che oltremodo non comporterebbe penali o aggravi futuri per Atlantia. Purtroppo o per fortuna, a voi l’ardua scelta, è arrivata a stretto giro la smentita di tutti i protagonisti della vicenda, ovvero Palazzo Chigi, il ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture, il ministero dello Sviluppo economico e Atlantia. “Sono completamente prive di fondamento le notizie riguardanti un presunto accordo raggiunto dal governo italiano con Autostrade per l’Italia, volto a porre fine al procedimento avviato dal governo italiano a seguito del crollo del ponte Morandi e avente a oggetto la caducazione della concessione”.

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