Lo si legge in una nota, emessa dalla stessa Strada dei Parchi, concessionaria dei due tratti autostradali che attraversano Lazio e Abruzzo, e la prima cosa che ci viene da pensare è: “oltre al danno ora pure la beffa”. Si perché, per un mancato accordo tra la concessionaria e il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti su alcuni interventi di messa in sicurezza, Strada dei Parchi potrebbe decidere a partire dal 1° luglio 2019 di rincarare i pedaggi di queste due tratte autostradali di ben il 19%. Nuove e più salate tariffe (già riconosciute dai decreti ministeriali del 2018 e del 2019 firmati dei ministri Del Rio e Toninelli) per un mancato accordo sugli interventi di manutenzione e messa in sicurezza di queste due tratte quando sono ormai risapute le condizioni in cui versano queste due autostrade, lasciate per anni senza una reale opera di manutenzione e più volte nell’ultimo periodo definite da diversi esperti ingegneri altamente pericolose e in procinto di crollare.

Strada dei Parchi però nella nota spiega come nove mesi fa la stessa concessionaria ha deciso di congelare le tariffe, il cui aumento era previsto per legge su tutte le autostrade d’Italia. Da quel momento però non si è mai realizzato un tavolo di trattativa vero e proprio tra il MIT e Strada dei Parchi. Sembra, infatti, che il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, secondo quanto riportato nella nota dalla concessionaria, si sia più volte defilato dall’affrontare tanto la tematica della messa in sicurezza di queste due arterie quanto quella di rivedere le tariffe da mesi congelate. Strada dei Parchi lamenta inoltre la mancanza da ben 5 anni di un Piano Economico Finanziario (PEF) vero e proprio e nessun interessamento da parte del Governo. Tutto questo con l’Unione Europea che si è dichiarata propensa a valutare e far iniziare i lavori di intervento antisismico sulle due tratte in oggetto.