Auto non in regola con le emissioni? Occhio all’Unione Europea

D’ora in avanti anche la Commissione Europea avrà il potere di richiamare e sanzionare i veicoli trovati non conformi in merito alle emissioni nocive e inquinanti, revocando l’omologazione stessa.

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Lo scandalo del Dieselgate, che ha coinvolto il motore a gasolio e soprattutto tutto il Gruppo Volkswagen, ha portato alla luce come alcuni Brand non dichiarassero il vero in merito alle emissioni rilasciate dai propri veicoli e omologassero veicoli non a norma ritenendoli perfettamente in linea con le normative in vigore in quel momento.Tale scandalo ha però portato la Unione Europea e la sua commissione a inasprire ulteriormente le normative sulle emissioni, a modificare i cicli di omologazione e le prove per verificare che una vettura fosse o meno conforme a tali normative e a introdurre sempre nuovi paletti e multe per coloro i quali non fossero stati in grado di rispettare tali limiti sulle emissioni, multando le Case auto in fase di omologazione in proporzione allo sforamento da quanto stabilito.

Ora però la Unione Europea e la sua Commissione potranno intervenire direttamente anche sui veicoli già in circolazione che dovessero essere trovati non conformi con la normativa. Fino a oggi, infatti, tale diritto era appannaggio unicamente dei singoli Stati, responsabili di aver rilasciato l’omologazione per quel tale veicolo risultato poi non conforme. Con la nuova norma, invece, la Commissione Europea può intervenire direttamente su veicoli che dovessero essere trovati a violare le normative nei 27 Stati membri. Insomma, in caso di emissioni non conformi o problemi legati alla sicurezza la Commissione Europea può ordinare un richiamo, sanzionare il costruttore o anche sospendere o revocare l’omologazione. Per farlo sfrutterà due laboratori di prova che sono stati costruiti grazie a un investimento di 7 milioni di euro e che permetteranno all’Unione Europea di mettere in pratica fin da subito i primi controlli su veicoli a campione.

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