Auto intestate a prestanome: fenomeno della pirateria stradale in forte crescita

Sarebbero ben 43.000 o forse addirittura il doppio le "auto fantasma" circolanti in Italia e intestate a 300 diversi prestanome.
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Di auto intestate a terzi vi avevamo già parlato in un nostro precedente articolo (clicca qui per leggere di cosa si tratta) ma in quel caso vi spiegavamo in quali occasioni si viene multati se si viene fermati alla guida di un veicolo intestato a una terza persona. Ora però l'argomento è ancora più serio perché ci riferiamo al fenomeno delle auto intestate a prestanome che starebbe portando a una forte crescita nella pirateria stradale.

Un problema crescente

Secondo Luigi Altamura, capo della Polizia Municipale di Verona e rappresentante di tutte le Polizie Locali dell’Anci (Associazione Comuni), il fenomeno delle auto intestate a prestanome e di conseguenza quello della pirateria stradale sarebbero in forte crescita. Nel Bel Paese vi sarebbero, infatti, almeno 43.000 "vetture fantasma" intestate a 300 diversi prestanome, una statistica elaborata grazie agli accertamenti delle Forze dell'Ordine e quindi veritiera ma che ci fa pensare che la situazione potrebbe essere molto più negativa se si dovessero considerare anche tutte quelle non accertate.

Riscontri fortemente negativi

Se non sapete di cosa si tratta il fenomeno delle auto intestate a prestanome vi diciamo che è quella pratica con cui un soggetto effettua il passaggio di proprietà del veicolo di cui ha la disponibilità ad un terzo soggetto che, dietro compenso si assume ogni responsabilità derivante dalla circolazione. Una pratica illegale che fa scaturire una problematica ancora maggiore come quella della pirateria stradale che innesca inevitabilmente altri usi e costumi completamente illegali come il mancato pagamento del bollo, della copertura assicurativa, dei pedaggi autostradali e delle sanzioni amministrative o il mancato rispetto anche delle più semplici regole del Codice della Strada e che sempre più spesso mette nei guai il vero intestatario del veicolo e causa un mancato guadagno da parte delle compagnie assicurative o il mancato risarcimento per i danni subiti durante un incidente da uno sfortunato malcapitato. Insomma, un metodo ben collaudato ed efficace che nessuna legge dello Stato può, al momento, porvi rimedio.

Problematiche connesse

Queste auto intestate a terze persone o a prestanomi sempre più spesso non hanno una copertura assicurativa, non sono in regola con la revisione periodica, non rispettano le regole basilari del Codice della Strada, sono guidate da individui privi di patente o con patente sospesa per alcol o droghe e in caso di incidente scappano per evitare gli accertamenti della Polizia. Questi stessi veicoli vengono sempre più spesso usati anche per commettere rapine e furti in casa, furti dei bancomat, trasporto di droga o di persone irregolari sul territorio nazionale o legati alla criminalità organizzata. Insomma una bella piaga a cui andrebbe posto rimedio il prima possibile.

Siamo alle solite

Ma cosa ci impedisce di risolvere o almeno arginare il problema? Semplice, come al solito in Italia la burocrazia rende lenta e farraginosa l'attuazione di qualsiasi legge o normativa. Esistono, infatti, telecamere in grado di leggere le targhe e da queste, tramite un database condiviso, risalire se la vettura sia o meno coperta da assicurazione, se abbia effettuato la revisione periodica o se sia sospetta dal punto di vista dell'intestazione. Mancano, infine, ancora i decreti attuativi della riforma del Codice della Strada che nel 2010 con l’art. 94 bis avevano stabilito il divieto di intestazione fittizia dei veicoli con multe da euro 527 a euro 2.108 per i trasgressori.

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