Auto elettriche: quanto conta la facilità di ricarica?

Un’ampia diffusione delle colonnine di ricarica è un elemento essenziale per il successo della mobilità a batteria.

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E’ innegabile che a oggi la mobilità elettrica sia ancora afflitta da numerose problematiche. Tra le tante vi sono sicuramente l’eccessivo prezzo di acquisto a meno di importanti incentivi a livello statale, regionale o locale, la scarsa autonomia specie per un utilizzo al di fuori dell’ambito urbano, la lentezza di ricarica soprattutto alle stazioni di ricarica non fast charge e la scarsa distribuzione sul territorio nazionale di punti di ricarica per i pacchi batteria. Queste quattro problematiche stanno spingendo molti automobilisti a non optare per la mobilità a batteria ma a rifugiarsi almeno per ora ancora nella cara e vecchia mobilità con motori endotermici. Sicuramente le case automobilistiche, i produttori di batterie e le aziende energetiche non si sono date per vinte e stanno investendo somme immense per lo sviluppo di innovative soluzioni di ricarica.

Vediamo però quali sono i progetti attualmente in fase di sviluppo in questo settore. La IFBattery, per esempio, punta su una modalità di ricarica che assomiglia moltissimo ad un rifornimento di carburante. Le batterie, infatti, verranno ricaricate tramite un liquido simile al gasolio o alla benzina ma pieno per così dire di elettroni. Per funzionare il processo si avvale di un sistema che è diverso dalla ricarica tradizionale con la quale si fa scorrere corrente in verso contrario a quello di scarica con un processo estremamente lento. In questo caso, invece, un elettrolita sostituibile colmo di carica elettrica andrà a sostituire l’elettrolita esausto di corrente e presente all’interno del pacco batteria. L’elettrolita, a base di acqua, sali ed etanolo/metanolo, dovrebbe essere economico, non tossico e non infiammabile, a differenza di quello delle batterie al Litio, e potrebbe può essere trasportato in oleodotti ed erogata dalle tradizionali stazioni di servizio.

Una alternativa per il futuro potrebbe essere, invece, quella di istituire una miriade di punti di ricarica sparsi praticamente ovunque. Cadrebbe quindi l’abitudine di vedere, come avviene ora per il rifornimento di carburante, distributori sparsi per la città come unici punti di rifornimento. Si andrà, invece, verso l’installazione di punti di ricarica nelle case, negli uffici, nei supermercati, nelle palestre, negli alberghi fuori dai ristoranti o dai locali o dai negozi, ecc ecc. In questo modo avremo milioni di punti di ricarica sparsi un po’ ovunque con i quali ripristinare anche di più dell’energia consumata per quel dato spostamento.

Una terza idea, palesata più volte e da più fronti, potrebbe essere quella di sostituire i pacchi batteria una volta scarichi invece di perdere tempo a ricaricarli. O meglio non sarà il conducente a preoccuparsi della ricarica ma la stessa stazione di servizio che al nostro arrivo ci fornirà un pacco batteria carico e si prenderà in carico il nostro pacco batteria scarico. Una sostituzione veloce, sicura e indolore che ad oggi è già in sperimentazione in Cina da parte della Nio.

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