Auto elettriche: in futuro addio convenienza economica

L’avvento massivo della mobilità elettrica e il conseguente calo nei consumi di carburante potrebbe portare lo Stato a recuperare il mancato gettito fiscale, eliminando le agevolazioni fiscali e tassando in modo massimo le auto a batteria.

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Quello che sta succedendo in alcuni Stati extraeuropei dovrebbe farci riflettere perché forse in futuro anche nel Vecchio Continente le auto elettriche potrebbero non essere più così tanto convenienti dal punto di vista economico come lo sono attualmente. Ma andiamo con ordine. E’ quanto mai scontato che per la maggior parte dei politici e delle istituzioni la mobilità a batteria sarà il futuro e l’unica soluzione a tutti i problemi di inquinamento che ad oggi attanagliano le nostre città e rendono irrespirabile l’aria sul nostro pianeta.

Proprio per questo tanto le nuove normative e i nuovi cicli di omologazione quanto i continui blocchi alla circolazione e le nuove sanzioni sulle emissioni inquinanti e nocive, stanno spingendo un po’ tutti i costruttori a una virata obbligatoria verso l’elettrificazione e verso una mobilità più ecosostenibile e amica dell’ambiente. Mobilità a batteria che almeno in questa prima fase, se da un lato non si può definire ancora pronta vista la mancanza di adeguate infrastrutture e visto la non ancora perfetta intercambiabilità di queste vetture con le comuni auto con motore endotermico , dall’altro può ritenersi particolarmente avvantaggiata rispetto alle cugine alimentate a combustibili fossili visto i numerosi incentivi all’acquisto, la minore tassazione, le agevolazioni sul bollo, superbollo, posteggi e accessi alle aree Ztl e così via discorrendo. Agevolazioni ed esenzioni che se avvantaggiano i cittadini e gli automobilisti, di certo non sono così positive per le casse dello Stato che con una larga diffusione della mobilità a batteria si vedranno ridurre di non poco il gettito derivante dai proventi di tasse, accise, ecc ecc. Siamo quindi così sicuri che in futuro lo Stato non corra ai ripari per recuperare questo mancato introito?

A vedere quello che sta succedendo negli Stati Uniti non c’è da star così tranquilli. Nello Utah hanno, infatti, deciso di seguire il modello da poco messo in atto da un altro stato, l'Oregon, con un programma tariffario rivolto ai conducenti di veicoli ibridi o elettrici e destinato a raccogliere fondi per la manutenzione stradale. E in che modo? Gli automobilisti possono scegliere se pagare una tassa di 1,5 centesimi di dollaro (1,3 centesimi di euro) per ogni miglio percorso oppure sottostare all'imposta straordinaria di registrazione annuale (si tratta in sostanza del nostro bollo regionale) che a Salt Lake City hanno varato per i soli veicoli alla spina e che è destinata a salire nel tempo. Capite bene quindi come anche in Italia in futuro, con il crescere del numero di modelli elettrificati presenti in strada, si potrebbe arrivare alla medesima situazione con lo Stato intento a recuperare i mancati guadagni, derivanti dai minori consumi di carburante, per poter finanziare le normali opere di manutenzione stradale e di ampliamento infrastrutturale.

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