Auto elettriche: i consumi di energia elettrica potrebbero raddoppiare

Se le società energetiche se vogliono soddisfare con successo la richiesta sempre maggiore di energia, scongiurando il rischio di collasso della rete elettrica, vanno attuati importanti investimenti in alcuni Paesi

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La crescita e la diffusione della mobilità elettrica sta crescendo con ritmi al di sotto delle aspettative, è vero, ma prima di trovarsi impreparati è meglio porsi qualche domanda un po' più "profonda". Oltre ai classici quesiti relative all’autonomia, al tempo di ricarica, al numero di postazioni di ricarica e al costo iniziale di queste vetture a batteria, bisogna porsi una domanda molto più importante delle altre: quale impatto avranno le auto elettriche sul settore energetico nazionale? Cosa succederà quando una buona parte dell’attuale parco circolante sarà interamente elettrificato?

A provare a rispondere a queste domande ci ha pensato uno studio della società di consulenza americana Frost & Sullivan che, numeri alla mano, ha cercato di dare una visione a lungo termine di questa trasformazione. Stando alle stime elaborate dalla società americana, le vendite cumulative di veicoli elettrici dovrebbero aumentare enormemente, passando dai 34 milioni nel 2025 ai 636,7 milioni entro il 2040. Questa forte immissione di veicoli elettrici sul mercato comporterà per il settore energetico una richiesta sempre maggiore con un incremento dei consumi di energia dagli attuali 11.612,6 TWh del 2018 a 19.756,8 TWh nel 2040.

Un incremento tale che potrebbe mettere in forte difficoltà alcuni Paesi, incapaci di soddisfare quella domanda. È probabile che Cina e Stati Uniti debbano affrontare un deficit energetico a partire dal 2030, mentre Germania e Giappone avrebbero circa cinque anni in più prima che la situazione diventi critica. Per questo motivo è bene che le società energetiche aumentino fin da subito gli investimenti riguardanti le reti di distribuzione, in modo da trovare soluzioni specifiche per produzione e soprattutto lo stoccaggio dell'energia. La soluzione sarebbe una strategia che potrebbe in questo modo evitare il sovraccarico della rete specie in quei casi di carichi variabili e che rappresenterebbe per le società energetiche una vera e propria opportunità di investimento e guadagno.

Perché, è bene sapere, che il carico variabile che andrà a gravare sulle reti rischia di non essere sufficientemente coperto dalle fonti rinnovabili, per loro natura fortemente incostanti come nel caso della luce solare e del vento. Per soddisfare questi picchi di domanda si dovrà ricorrere sempre più spesso a produzioni convenzionali che rischiano di annullare l'effetto positivo sull'ambiente dato dalle basse emissioni dei veicoli elettrici.

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