Auto elettriche: grosso crollo di accise nelle casse dello Stato

Con l’entrata sul mercato della mobilità a batteria lo Stato potrebbe riscontrare miliardi di entrate fiscali in meno all’interno delle sue casse.

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Stando a uno studio condotto e presentato da Aci, Cnr e Enea, nel 2030 lo Stato italiano potrebbe trovarsi con una bella gatta da pelare. Se, infatti, come previsto la mobilità elettrica dovesse entrare pienamente a regime, lo Stato italiano dovrà fare i conti con una bella riduzione nelle entrate fiscali all’interno delle sue casse. Si parla persino di miliardi di euro di entrate in meno ogni anno, un minore gettito dovuto al crollo dei guadagni garantito delle accise sui carburanti.

Come andrà a finire?

Visti i sempre minori passaggi dal benzinaio e la sempre minore dipendenza per la mobilità dai combustibili fossili (benzina, gasolio, metano, gpl) lo Stato vedrà inevitabilmente ridursi i guadagni derivanti dalle accise su questi carburanti, una forte fonte di entrate fiscali sulla quale lo Stato ha sempre fortemente puntato, arrivando a non eliminarle mai anzi ad aumentarle con costanza negli anni dalla loro introduzione. Giusto per fare un esempio, nel 2018 lo Stato ha raccolto ben 18,474 miliardi di euro con le accise. Una cifra sicuramente non trascurabile che in caso di totale elettrificazione dell’attuale parco circolante potrebbe diventare prossima a zero. Siamo comunque sicuri che lo Stato non ci penserà due volte per correre ai ripari e trovare una qualche soluzione o alternativa per riuscire a incassare la stessa cifra.

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