28 July 2015

Nuova Volvo XC90 D5 Momentum, le nostre prime impressioni

Con la presentazione dell’attesa XC90 la Volvo, decisamente, non delude le attese. La nuova Suv svedese definisce un nuovo riferimento nel settore e rappresenta una valida alternativa ai marchi germanici che, da sempre, dettano legge....

Nuova volvo xc90 d5 momentum, le nostre prime impressioni

E' stata una lunga attesa, ma ne è valsa la pena. Questa in breve sintesi l’impressione che abbiamo avuto di fronte alla XC90 ché già da ferma riesce a esprimere in pieno tutto l’aplomb di questo modello. E poi c’è da dire un’altra cosa, netta, chiara: averne di padroni così. I cinesi della Geely del miliardario Li Shufu che, nel 2010, la comprò a prezzo di saldo dalla Ford. Praticamente non hanno mai interferito nelle strategia degli scandinavi, allargando solo i cordoni della borsa. E pure tanto, se pensiamo che con la XC90 debutta una nuova piattaforma e nuovi motori Drive-E tutti a 4 cilindri di cui uno con tecnologia ibrido plug-in.

La motorizzazione diesel rappresenterà la chiara scelta di gamma, disponibile nelle versioni D5 biturbo da 225 cavalli e 470 Nm di coppia e D4 da 190 cavalli e 400 Nm di coppia. Ambedue più che sufficienti per muovere agilmente un corpo da 2.164 chili. Ma anche se è con i benzina che la XC90 riesce a sorprendere con una agilità notevole. Due le combinazioni offerte, con il nuovo 2 litri declinato nelle potenze di 254 cavalli e 350 Nm di coppia (T5) e 320 cavalli e 400 Nm di coppia (T6). Ma se vogliamo puntare al massimo allora e la T8, ammiraglia della gamma, che cala l’asso tecnologico di un ibrido plug-in che abbina l’unità a benzina più potente con un motore elettrico che agisce sulle ruote posteriori per una potenza complessiva di 400 cavalli e delle emissioni di soli 64 g/ km. La strategia degli allestimenti prevede l’entry level Kinetic già molto equipaggiata anche se la Momentum, il secondo step, è già in grado di soddisfare tutte le esigenze di una clientela che, magari, proviene dalle Suv teutoniche. Poi, a esagerare, troviamo Inscription e, il preferito dal sottoscritto, R-Design, l’allestimento più sportivo che ti tenta con un trionfo di finiture dark e tanti dettagli così coerenti con la personalità e lo spirito di questo allestimento.

LINEA NUOVA MA …
Senza dubbio l’estetica esprime uno stile all’altezza, è bella e imponente, con linee tese di cintura, un cofano ampio e alto, con un anteriore piacevole che rappresenta la zona che stilisticamente rompe di più con il passato. La griglia è audace, proiettata in avanti e con il marchio al centro di grande formato. Ai lati nuovi fari con l’immancabile tecnologia a led che introduce il nuovo marchio luminoso della Casa: a forma di “martello di Thor” omaggio alla divinità tutta scandinava.

 

SPALLE LARGHE
Il posteriore poggia su spalle larghe e la linea delle luci che scendono verticali lungo le fiancate ricorda più lo stile che conosciamo. Solo che qui è tutto più ammorbidito con un effetto finale piacevole anche se, forse, poco coeso con l’andamento più deciso e affilato dell’anteriore e del laterale. Gli interni invece no, appena entri ti tirano fuori un semplice, deciso “uaooo” ché rappresentano quanto di meglio la Volvo abbia mai proposto. Un indubbio, assoluto, arrogante, guanto di sfida ai migliori riferimenti del mercato. Il cruscotto è dominato da un touchscreen da 10 pollici dal quale si possono comandare tutti i servizi della vettura e l’infotainment.

La novità è che ci sono solo 8 pulsanti per i servizi comuni e di maggiore utilizzo, tutto il resto è demandato alla vera centrale di comando e smistamento che è tattile e concentrata su questo grande display la cui interfaccia, chiamata Sensus, consente di accedere ad una vasta gamma di applicazioni. Illook è contemporaneo, le essenze dei legni, il colore delle pelli, gli abbinamenti tra materiali, fa molto scandinavo, ma qui il salto in avanti rispetto a quanto la Volvo ci aveva già abituato è impressionante. Ci sono dettagli che lasciano veramente il segno, come la leva del cambio in cristallo di Orrefors, cristalleria svedese di fama internazionale, o l’impianto audio da 1.400 W e 19 diffusori Bowers & Wilkins.

SU STRADA
La XC90 ha un set-up molto omogeneo. E’ una Suv che esprime una guida confortevole in tutte le situazioni, le ruote da 21 aiutano a darle una certa reattività e precisione negli inserimenti e in appoggio perché oltre ad avere un sacco di grip c’è anche una buona dose di rollio se si prendono le curve con una certa vivacità. Lo sterzo è sempre piuttosto consistente, anche alle basse velocità, dove un filino più leggero non guasterebbe, ma sorprende per la precisione, quasi sportiva, alle alte. La D5, quella da 225 cavalli offre livelli di prestazioni soddisfacenti.

Il comportamento dinamico è sostanzialmente analogo anche sulla più performante T8 ibrida da 400 cavalli. Qui la trazione, prevalentemente ibrida, ma che può diventare esclusivamente elettrica per circa 40 chilometri, quando si spinge coinvolge ambedue i propulsori. La coppia di oltre 600 Nm e la potenza di 400 cavalli rendono la XC90 agile e leggera. Negli allunghi si stende in maniera sorprendente, gli appoggi, gli inserimenti, la percorrenza dei transitori li gestisce con una piacevole stabilità del telaio, anche qui però, senza forzare troppo gli angoli di sterzo. La sicurezza attiva è un altro degli elementi di grande impatto: videocamere in grado di rilevare pedoni e ciclisti e comandare frenate automatiche, un sistema di sicurezza in grado di attivarsi appena i sensori registrano perdite di contatto con il suolo, frenata di sicurezza in città, capacità di frenare nel caso in cui altri automobilisti tagliano la strada. Nel settore delle Suv premium, con la XC90 la Volvo entra decisamente dalla porta principale. E con tutti gli onori.

 

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