La lunghezza è di soli 424 cm, ma all’interno accoglie comodamente cinque passeggeri e 350 litri di bagagli. Con una scelta di motorizzazioni e trazioni così ampia, la si può configurare sia come Suv modaiola, sia come mezzo specializzato e inarrestabile per i percorsi più infidi. Per la prima Jeep “italiana”, aspetto impensabile fino a solo pochi anni fa e sul quale è opportuno riflettere con molta attenzione, la carta di identità tecnica e costruttiva riporta dati di eccellenza assoluta, e testimonia un cambio di passo da parte di una Casa, e del Gruppo che le sta dietro, dati per spacciati fino a pochi anni fa. Nonostante una progettazione parallela e la condivisione di molti componenti “nascosti”, la Renegade appare totalmente diversa dalla “cugina” 500X ( scopri come vengono assemblate a Melfi).
Dove nell’italiana prevale il gusto e la raffinatezza degli allestimenti, qui il focus è sulla praticità e la polivalenza di utilizzo, in linea con la tradizione americana. La versione in prova è il top di gamma, escludendo la specializzata Trailhawk. Motore due litri da 140 Cv, trazione integrale con diverse modalità d’uso anche per l’off-road, cambio automatico a nove marce. Il listino parte da 31.300 euro con una dotazione completa, ma con qualche accessorio a richiesta la cifra può salire ancora fino a livelli di vetture di segmento superiore. Che però non possono vantare né la stessa raffinatezza meccanica né le medesime doti dinamiche, abbinate a una cura costruttiva finora poco evidente in altri prodotti del Gruppo. Se questi sono i presupposti, per FCA può essere davvero “un altro giorno, un nuovo viaggio”.
LOOK OFF ROAD
Frontale alto, cofano ben separato dall’abitacolo, fiancate verticali, sbalzi molto contenuti. Queste le specifiche di base sulle quali gli stilisti americani hanno lavorato per ottenere la Renegade, basata sul pianale small-wide rialzato e dotato di trazione anteriore o integrale. Il risultato è riuscito: la Renegade ha tanta personalità, non passa inosservata e assicura un ampio spazio interno in rapporto alle dimensioni esterne. Il frontale è semplice, costruito intorno alla mascherina a feritoie verticali e ai grandi fari tondi. Il design prevede poi linee orizzontali per cofano, tetto e cintura, integrate con la verticalità di tutte le fiancate e del portellone. Un appunto sui gruppi ottici, molto elaborati dietro ma altrettanto “cheap” davanti per quanto riguarda le luci diurne, di tipo tradizionale.