Dieselgate: per Volkswagen multa in Germania di 1 miliardo di euro

Solo 6 settimane per pagare la pesante multa causata dalla mancata sorveglianza nelle attività di misurazione delle emissioni.
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La procura di Braunschweig, nella Bassa Sassonia si è espressa definitivamente, il Gruppo tedesco dovrà pagare una salatissima multa di 1 milione di euro per aver venduto tra il 2007 e il 2015 ben 10,7 milioni di automobili dotate di “defeat device”. Nello specifico, stiamo parlando dei motori diesel di tipo EA288 Gen3 negli Usa e in Canada e del tipo EA189 nel resto del mondo.

Un salasso senza fine

Insomma, lo scandalo del Dieselgate sembra non avere fine e dopo le pesanti multe imposte negli Stati Uniti - finora l’ammontare delle sanzioni inflitte alla casa a causa del Dieselgate si aggira intorno ai 25 miliardi di euro – e i numerosi provvedimenti presi nei confronti di alcune tra le più importanti figure del Gruppo tedesco - l’ex numero uno del Gruppo VW, Martin Winterkorn, rischia attualmente 25 anni di carcere e una sanzione che potrebbe prosciugargli il patrimonio – ora si aggiunge questa ulteriore e pesante multa, emanata in Germania da un ente tedesco, e restano aperti altri procedimenti penali come quello relativo alle accuse di manipolazione dei mercati.

Non si fanno sconti

La nuova sanzione, emanata come dicevamo dalla procura di Braunschweig, è stata motivata accusando Volkswagen della mancata sorveglianza nella supervisione delle attività di misurazione delle emissioni dei veicoli diesel. Il defeat device incriminato, infatti, non eseguiva i dovuti controlli sulle sostanze nocive emesse dagli scarichi dei sopra citati motori diesel e per questo la Volkswagen dovrà pagare una multa di 1 miliardo – 5 milioni di ammenda e 995 milioni a titolo di risarcimento per i vantaggi che ha tratto dall'utilizzo di un dispositivo software fraudolento – entro 6 settimane al Land della Bassa Sassonia. Il gigante tedesco non ha contestato l’ammenda impostagli, definendosi anzi responsabile dello scandalo sulle emissioni, e si è dimostrato pronto a pagare la pesante sanzione con l’intenzione di chiudere il procedimento giudiziario aperto in Germania.

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