Auto d'epoca e motori elettrici, quale futuro ci attende?
Ha destato clamore la decisione dell’Europa di impedire l’immatricolazione di automobili con motore termico a partire dal 2035. Molti hanno detto: così ci legheremo mani e piedi ai cinesi per avere le batterie… sarà la fine di molte aziende....
Ha destato clamore la decisione dell’Europa di impedire l’immatricolazione di automobili con motore termico a partire dal 2035. Molti hanno detto: così ci legheremo mani e piedi ai cinesi per avere le batterie… sarà la fine di molte aziende, l’indotto crollerà… le auto elettriche saranno così care che converrà affittarle, sarà impossibile o quasi creare milioni di punti di ricarica.
E, ancora, chi e come ci darà l’energia sufficiente? Da oggi al 2035 manca un bel po’ di tempo e chissà quante rivoluzioni ci riserverà la tecnologia; oggi si esalta l’auto elettrica, ma si parla troppo poco dell’inquinamento da riscaldamento, delle fabbriche, degli aeroplani o delle navi…
Come funzioneranno le auto del futuro? Importa piuttosto salvare il pianeta. Ma il pianeta non è solo l’Europa. Che seppur virtuosa vedrà passare sulle sue terre aeroplani di altri Continenti e lo sapete che un solo aereo di linea inquina mediamente quanto 600 automobili in un giorno?
E poi, cosa faranno in India, in Cina, in Brasile, in Egitto o in Congo? Sappiamo che il Mondo corre a velocità diverse, ma se vogliamo davvero ottenere un cambiamento decisivo, questo dovrà riguardare tutti allo stesso tempo. In futuro potrebbero esserci delle conseguenze per noi che amiamo le automobili d’epoca?
Opinione personale, non ce ne saranno. Ci sarà sempre la benzina (perché comunque il parco circolante avrà pur sempre bisogno di questo carburante) e quasi certamente ci sarà l’e-fuel, la benzina sintetica che farà funzionare anche i vecchi motori con un impatto inquinante bassissimo se non nullo.
Carburante ancora in via sperimentale, ma che sarà usato ad esempio in Formula 1 a partire dal 2026. Forse non sarà così efficiente come l’attuale benzina, ma anche se perdiamo per strada qualche CV… pazienza! Se così sarà saremo tutti tranquilli, il patrimonio storico non finirà solo nei musei, ma potrà muoversi e restare dunque vivo.
Arriverà probabilmente l’obbligo di iscrizione a un Registro storico per poter circolare, un modo per tutelare la nostra passione e per tagliar fuori i soliti “furbi” che approfittano di certe esenzioni o agevolazioni circolando con rottami indegni e pure pericolosi.
Un’ultima cosa sempre legata al tema inquinamento. Noto che da qualche anno qualcuno crea dei mostri: ovvero trasforma auto e moto storiche in mezzi elettrici. Definirlo uno scempio è il minimo. Anzi, dico di più, si assassina l’anima dei nostri mezzi. Un assoluto non rispetto per la storia, la passione, le emozioni.