di Dario Chiozzotto - 18 July 2021

VIDEO : FERRARI SF90 STRADALE "Assetto Fiorano" : Primo Contatto

È la versione più estrema e performante della super sportiva ibrida plug-in della Casa di Maranello: eroga 1.000 Cv, come la Stradale “normale” ma è più leggera di 30 kg e accelera da 0 a 100 km/h in 2,5” e da 0 a 200 in 6,7”...

E' quasi difficile pensare che la SF-90 sia davvero un modello davvero stradale. Primo modello targato a raggiungere i 1000 cavalli, prima Ferrari ibrida plug in e prima a offrire di fatto tutti i vantaggi di una trazione integrale, sebbene elettrica.

Insomma, un autentico concentrato di potenza e tecnologia ed il suo arrivo ha davvero rappresentato un salto quantico: una vera hypercar, LaFerrari di cavalli ne aveva “solo” 963, travestita da... supercar.

Da un annetto a questa parte, chiunque nei pressi di Maranello è costretto a inseguire. Una sola obiezione era rimasta: il peso. I 1.570 kg dichiarati a secco, inevitabile tributo ad una tecnologia così sofisticata con quattro motori, di cui tre elettrici, e un gruppo batteria che da solo pesa 72 kg, avevano fatto storcere il naso a non pochi puristi.

Detto fatto, in Ferrari hanno pensato, ex factory , a una versione più racing e corsaiola della loro ultima creazione. Ed è stata pensata agli albori della SF-90, parliamo del 2016-2017, quando il progetto era poco più di un bozzetto, e sviluppata in parallelo alla versione "normale".

Si chiama “Assetto Fiorano” e grazie a una cura dimagrante che vede il profuso impiego di materiali leggeri, come la fibra di carbonio per il tunnel centrale ad esempio o gli ammortizzatori in alluminio derivati da quelli delle corse GT o, ancora le molle in titanio, ha visto il peso scendere di 30 chilogrammi.

Per i più integralisti, è poi previsto anche un ulteriore pacchetto opzionale per limare altri 10 kg: basta rinunciare all’impianto audio, al riscaldamento a vettura ferma e ...persino alle tasche sulle portiere per qualche decimo in meno sul best lap.

L’ hardware non è stato modificato con un poderoso V8 a benzina da 780 cavalli e tre motori elettrici, due sull’ asse anteriore da 134 Cv ciascuno e uno collocato tra il motore endotermico e il cambio doppia frizione a 8 rapporti di nuova generazione ad ovviare al turbo lag.

Sono capaci di erogare una potenza complessiva di 220 cavalli e fanno della SF90 Stradale di fatto una trazione integrale on-demand.

Da fuori è poi impossibile confonderla con una “Stradale” normale data l’esclusiva livrea bicolore ed il vistoso spoiler posteriore in carbonio capace, insieme all’ala attiva brevettata, che a Maranello chiamano shut-off Gurney, di aumentare il carico aerodinamico in velocità: la deportanza di 390 kg si raggiunge a 250 km/h, invece dei 300 km/h del modello originale.

Calati, è davvero il caso di dirlo data la ridotta altezza da terra, nello splendido sedile sportivo a guscio in carbonio con cinture a quattro punti vi circondano carbonio a vista e pelle nobile.

La posizione di guida è praticamente perfetta, ingabbiati in un sedile alto che vi sostiene in maniera ottimale ed un volante verticale con i grandi paddles in carbonio solidali al piantone, come quelli delle macchine da corsa. Inutile cercare il pulsante d’accensione, siamo nel terzo millennio, e qui tutto è touch.

Un tocco sulla scritta bianca “Engine Start” e la Ferrari prende vita. Lo scenografico cruscotto di 16” con schermo ricurvo si accende davanti a voi e il volante con comandi a sfioramento sulle razze suggeriscono chiaramente come il cambio di passo non sia rilegato alla semplice meccanica.

Unico piccolo, e riuscito, tributo al passato è il selettore del cambio robotizzato, trasformato in elemento di design, che riprende le forme della griglia utilizzata dalle Ferrari a cambio manuale.

Il nuovo selettore, sempre sul volante e denominato e-Manettino, con tasti a sfioramento, vi permette di selezionare le modalità del sistema ibrido: eDrive, Hybrid, Performance e Qualify. In modalità eDrive a spingervi sono solo le due ruote anteriori, in modalità Hybrid l’asse anteriore azionato elettricamente funziona in combinazione con l’asse posteriore benzina-elettrico. Quindi, sopra i 135 chilometri all’ora l’asse anteriore si disaccoppia, con tutta la potenza della batteria inviata al terzo motore, alimentando solo l’asse posteriore.

Nel settaggio più estremo, Qualify, avete la massima potenza del sistema, in quanto anche ai motori elettrici viene consentito di lavorare alla loro massima potenzialità (162 kW); la logica di controllo privilegia l’ottenimento delle massime prestazioni dando priorità inferiore al mantenimento della carica della batteria.

Al volante, questa nuova Ferrari innalza tutto ad un livello completamente differente.

Come ci si potrebbe aspettare, l’accelerazione è semplicemente eccezionale: in 2,5 secondi siete a 100 km/h, in 6,7 a 200 km/h. Mille cavalli incutono timore, certo, ma l’incredibile immediatezza dell’ erogazione, la puntualità e precisione dei sui controlli dinamici, senza dimenticare i livelli di aderenza garantiti dalle gomme Michelin Sport Cup 2 permettono di sentirvi tutt’ uno con la vettura dopo appena pochi giri sulla pista di Fiorano.

La motricità e, soprattutto, la frenata, sono semplicemente sorprendenti. Il pedale è duro e sensibile e vi permette di arrestarvi da 100 km/h in meno di 30 metri ed il comando è “by wire” gestito completamente dall’elettronica.

I carboceramici Brembo con dischi da 398 mm all’ anteriore e 360 mm al posteriore e raffreddati con condotti specifici sotto i fari e la ormai proverbiale prontezza dello sterzo Ferrari fanno il resto. Solo a bassa velocità c’è una leggera disparità tra la pressione del pedale e la risposta alla frenata, ma in velocità si confermano semplicemente eccezionali.

Se sei abbastanza fortunato da poter testare auto sportive abbastanza spesso, ti abitui alle alte prestazioni del motore, ma nel caso di questa Ferrari, dove la guida diviene quasi neuronale, immediata, istintiva. Ad ogni affondo del piede sull’acceleratore, ad ogni cambiata del doppia-frizione a 8 rapporti, lei vi schianta letteralmente nel guscio di carbonio con un’accelerazione esuberante e continua fino a quota 8.000.

Grazie al supporto dei tre motori elettrici, il turbo lag qui è praticamente annullato. L’asse anteriore elettrico azzera il sottosterzo in uscita permettendovi di anticipare l’apertura del gas e di disegnare traiettorie sempre molto pulite, precise.

Agisce, di fatto, come un torque vectoring, con i due motori elettrici che lavorano indipendentemente su ciascuna ruota. Il sistema gestisce la trazione elettrica sulla ruota esterna ed interna alla curva in funzione delle condizioni dinamiche di percorrenza, massimizzando la trazione in uscita e catapultandovi letteralmente fuori dai cordoli.

La sensazione di controllo è semplicemente assoluta, sia sul lento che sul veloce con un’elettronica precisissima e mai invasiva. E qui arriviamo alla vera sorpresa di questa versione: l ‘incredibile armonia ottenuta tra componenti così complesse con una potenza che rimane elevatissima, ma gestibile.

Non si avvertono mai strappi o reazioni scomposte, tutto qui è fluido e raccordato al meglio, rendendola gestibile e offrendo un divertimento nuovo con i due motori elettrici anteriori che controllano indipendentemente la coppia erogata alle due ruote, completando e, se vogliamo, estendendo il classico concetto del Torque Vectoring.

Questa Ferrari sembra davvero così molto più leggera di quanto non sia ed è incredibile quanto poco si avverta il peso in curva. Difetti? A fronte di una versione pensata per i track day, qualche piccolo sacrificio vi è imposto in tema confort.

L’assetto è più rigido, con ammortizzatori Multimatic passivi, mutuati dalle corse e non a controllo elettronico come sulla SF90 Stradale, manca il sollevatore pneumatico anteriore e la capacità del bagagliaio rimane limitata: solo 74 litri.

Un’ultima nota riguarda il prezzo: 480.000 euro, guantini esclusi.

Sono 50.000 euro in più rispetto alla più “civile” SF90 Stradale, non pochi certo, ma in larga parte sono giustificati dai tanti contenuti in più offerti da questa nuova arrivata.

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