a cura di Redazione Automobilismo - 16 February 2021

Diesel: la crociata nei suoi confronti prosegue

Dopo le istituzioni e le case auto ora anche gli stabilimenti produttivi stanno iniziando la loro transizione verso la produzione di unità elettriche.

Se fino a oggi avevamo assistito unicamente all’inasprimento delle normative sulle emissioni, a istituzioni sempre più contrarie ai motori endotermici con una maggiore propensione per i propulsori a gasolio e a casa auto che hanno indicato la data di fine ultimo della produzione di questi motori alimentati a combustibili fossili, con questo nuovo cambio di passo possiamo dire che la seppur lenta crociata nei confronti dei motori a gasolio ha preso definitivamente il via.

Dopo le istituzioni e le case auto ora anche gli stabilimenti produttivi stanno iniziando la loro transizione verso la produzione di unità elettriche. Un primo esempio è il caso di Tremery, stabilimento del neonato gruppo Stellantis, che fino ad alcuni anni fa era considerato il più grande sito al mondo per la produzione di motori diesel e che pian piano sta convertendo gran parte dei propri sforzi verso la realizzazione di motori elettrici. Stando ai numeri circolanti in rete, infatti, il sito produttivo dovrebbe passare da meno del 10% della produzione nel 2020 a circa 180.000 motori elettrici nel 2021 per poi arrivare a 900.000 motori elettrici all’anno o più della metà del picco di produzione pre-pandemica entro il 2025.

Purtroppo però lo stabilimento di Tremery non è il solo e unico caso di questa transizione. Un destino simile sta avvenendo anche in un altro stabilimento francese, gruppo di Cléon: la struttura, di proprietà del gruppo Renault ora impiega una sola linea per la produzione delle unità diesel mentre due interi edifici sono stati destinati alle powertrain elettrificate. Questa lenta agonia della motorizzazione a gasolio potrebbe ricevere ulteriore linfa vitale nel 2021 anno nel quale secondo gli analisti molte case automobilistiche elimineranno dalla propria gamma alcune varianti Diesel proprio per fare spazio all’ibrido e all’elettrico.

© RIPRODUZIONE RISERVATA