Monopattini elettrici: chiesti casco obbligatorio e sanzioni
I centri urbani iniziano a chiedere una maggiore regolamentazione e maggiori controlli nei riguardi della micro mobilità elettrica.
Apparsi così dal nulla come unica soluzione ai problemi del traffico nelle grandi città, potrebbero presto sparire altrettanto velocemente se non si dovessero trovare delle norme giuste e severe per regolamentare a dovere la presenza su strada di questi mezzi a motore e batteria e la loro convivenza con gli altri player della strada.
A chiederlo sono in primis gli stessi centri urbani e le loro amministrazioni che hanno iniziato ad accorgersi di quale enorme problematica di sicurezza si è andata a creare con l’arrivo di questi piccoli e-scooter all’interno delle proprie città. Ecco allora che sindaci e amministratori comunali, di fronte alla crescita esponenziale del numero dei monopattini presenti in strada e davanti alla completa anarchia dal punto di vista comportamentale di alcuni dei proprietari di questi mezzi a batteria hanno iniziato a chiedere a gran voce che vengano introdotte norme più severe, maggiori controlli, sanzioni pesanti e soprattutto l’uso del casco obbligatorio.
Giusto per citare qualche esempio, Torino ha introdotto una specie di targa identificativa sui monopattini in sharing per responsabilizzare i clienti e sanzioni per la circolazione e il divieto di sosta sui marciapiedi. Firenze vorrebbe il casco obbligatorio anche nella fascia tra i 14 e i 18 anni. Ferrara ha imposto il limite di 6 km/h nelle aree pedonali e di 25 km/h sulle carreggiate stradali ma anche l’obbligo di utilizzare luci e giubbotti retroriflettenti, oltre al divieto di trasportare persone, animali o cose. Pisa sta lottando contro la sosta selvaggia, stessa problematica affrontata in modo duro da Milano.