a cura di Redazione Automobilismo - 11 December 2020

Cinture di sicurezza: anche le posteriori sono obbligatorie

Non tutti sono a conoscenza che in Italia anche chi siede dietro è obbligato ad allacciare le cinture di sicurezza, pena una contravvenzione pecuniaria abbastanza salata.

La sicurezza mentre si è alla guida di un veicolo è una delle tematiche ad oggi molto dibattute. Questo perché ogni anno un numero sempre molto elevato di persone perde la vita o rimane pesantemente lesionato a causa di incidenti in ambito urbano e non. Troppo spesso però queste conseguenze così nefaste o pesanti sono da imputare a comportamenti indisciplinati degli stessi automobilisti e/o degli stessi passeggeri a bordo del veicolo. Basti pensare, infatti, che noi italiani siamo a oggi la popolazione meno ligia al dovere di indossare le cinture di sicurezza a bordo di un veicolo. Questa statistica se già è impietosa quando si prendono in considerazione il conducente e il passeggero anteriore, si fa ancora più catastrofica se a essere analizzati sono i passeggeri delle file posteriori.

Forse non tutti sanno o fanno finta di non sapere che in Italia anche chi siede dietro è obbligato ad allacciare le cinture di sicurezza, pena una contravvenzione pecuniaria abbastanza salata per una infrazione al Codice della Strada. Tale Codice, infatti, menziona l'obbligo di indossare le cinture anche dietro (tutte le file dietro, anche sui mezzi che ne hanno più di una) con poche eccezioni e sanziona duramente le trasgressioni con pene amministrative come una multa che può variare da 80 fino a 323 euro e disciplinari con la decurtazione di cinque punti dalla patente.

Bisogna però fare alcune piccole precisazioni. Se, infatti, a sedersi sulle file dei sedili posteriori e a non usare le cinture di sicurezza è un minore allora è il conducente a rispondere dell’infrazione. Nello stesso modo verrebbe sanzionato anche chi pur indossando i dispositivi di ritenuta ne altera od ostacola il normale funzionamento degli stessi. In questo caso la sanzione amministrativa varia da 40 euro a 163 euro. Se, infine, l’infrazione venisse ripetuta due volte nell’arco di due anni, il conducente incorrerebbe nella sospensione della patente per un periodo compreso tra 15 giorni e 2 mesi.

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