a cura di Redazione Automobilismo - 30 June 2020

Tesla Autopilot: l’errore ferma l’auto da Burger King

Una failure nel software porta il sistema di guida autonoma di Palo Alto a fermarsi di fronte all’insegna del fast food, scambiandola per un segnale di stop. Il video dell’accaduto diventa subito virale.

Sembra proprio che l’ultimo aggiornamento del famosissimo sistema di guida autonoma della Casa californiana abbia nuovamente palesato qualche criticità. Questa volta per fortuna senza sfociare in incidenti gravi o persino letali per gli occupanti a bordo. Ad accorgersi però dell’ennesima criticità è stato anche questa volta un cliente che ha dovuto fare i conti con la sua Tesla che a tutti i costi voleva portarlo a mangiare al Burger King, la nota catena di fast food. Già perché, aggiornata con l’ultima release del software di Palo Alto, quella rilasciata ad aprile 2020 per intenderci, la Tesla e nello specifico il suo sistema di guida autonoma Autopilot sono in grado di riconoscere anche cartelli di stop e semafori così da arrestare il veicolo elettrico in totale sicurezza. Peccato che una magagna nel software porti il sistema a confondere altri cartelli per quello di stop, obbligando la vettura a fermarsi quando non ce n’è bisogno.

E’ esattamente quanto successo al proprietario di questa Tesla che si è ritrovato ostaggio della propria vettura che a tutti i costi voleva portarlo a mangiare al Burger King. Arrivata, infatti, in prossimità del fast food, la vettura elettrica californiana ha scambiato l’insegna del fast food per un cartello di stop e li si è giustamente arrestata. Il colosso dei fast food non si è fatto scappare l’occasione e, filmando l’accaduto, ha subito caricato il video in rete, che è diventato immediatamente virale, e ha invitato tutti i suoi clienti, proprietari allo stesso tempo di vetture Tesla, a pubblicare sui propri canali social altre Tesla impegnate a commettere lo stesso errore. In cambio i proprietari di Tesla avrebbero ricevuto un hamburger in omaggio. Cosa però è andato storto in questa campagna promozionale a costo praticamente nullo? Che nessuno degli altri Teslari è riuscito a ricreare l’errore che ha dato vita alla campagna promozionale.

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