a cura di Redazione Automobilismo - 26 May 2020

Audi RS: nessun dettaglio è lasciato al caso

L’intero sviluppo è frutto di numerose fasi di test e collaudo che portano le vetture a essere sfruttate a pieno per un numero elevato di chilometri specie su pista.

Preparati da Audi Sport GmbH, i modelli Audi RS sono da sempre apprezzati dal grande pubblico per il loro livello prestazionale ed emozionale che sono in grado di garantire. Per fare questo però ognuno di questi modelli deve essere sottoposto a una intensa fase di sviluppo, test e collaudo per far si che ogni minimo componente sia all’altezza del suo compito e possa offrire il massimo della performance anche dopo un continuo e prolungato utilizzo. Ecco perché le fasi di test e collaudo non possono prescindere dall’utilizzo in circuito. Tra questi vi è sicuramente il leggendario circuito del Nürburgring Nordschleife che con le sue curve e controcurve, i lunghi rettilinei e i continui saliscendi è in grado di mettere sottotorchio ogni vettura che si azzardi a percorrere i suoi 20 e passa chilometri di asfalto.

Sono ben 8000 i chilometri, infatti, che ogni modello di Audi Sport deve affrontare prima di potersi ritenere pronta per la commercializzazione. “Il tracciato rappresenta l’ultimo step di durata nello sviluppo delle auto ed è il teatro del nostro sforzo coordinato. Ogni modello RS fa almeno 8000 chilometri sulla pista. E di rimando, l’asfalto del Nürburgring ci fornisce informazioni dettagliate sulla durata e sull’affidabilità di ogni componente, visto lo sforzo in condizioni estreme. In particolare, ad esempio, per le sospensioni” afferma Oliver Hoffmann, Managing Director della rinomata divisione sportiva di Ingolstadt. Hoffmann ha poi continuato affermando che: “Con la RS Q8 i nostri focus principali avevano riguardato il raggiungimento del setup ideale per ammortizzatori, controllo della stabilità e differenziale sportivo“. Una serie di test che ha portato la Suv a percorrere la bellezza di 1,2 milioni di chilometri tra Germania, Finlandia, Svezia, Francia, Italia, Sudafrica, Cina e Stati Uniti. Eh già, proprio Italia, dove non poteva mancare il nostro fiore all’occhiello, il Nardò Proving Ground in Puglia.

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