a cura di Redazione Automobilismo - 24 March 2020

Coronavirus: al via il divieto di spostamento tra Comuni. In cosa consiste?

Come funziona il divieto di spostamento in auto tra i Comuni? Cosa si rischia a circolare senza comprovato motivo? Scopriamolo insieme.

Con l’entrata in vigore del Dpcm del 21 marzo il Governo Conte non solo ha chiuso tutte le imprese non essenziali con alcune importanti eccezioni ma ha anche dato un ulteriore giro di vita agli spostamenti in auto e alla libera circolazione delle persone. Dopo aver, infatti, chiuso i parchi e tutte le aree verdi e aver ricordato che si può fare attività fisica o portare il cane a fare i propri bisogni solamente nei pressi della propria abitazione - quest’ultima disposizione in Regioni come la Lombardia, il Piemonte e il Veneto è stata resa ancora più stringente, impedendo qualsiasi tipologia di allenamento all’aria aperta e concedendo la libera uscita di casa a piedi o in auto solo per comprovate ed inderogabili esigenze di lavoro e/o salute – ora il Governo ha deciso per una ulteriore estensione del divieto di spostamento sul territorio nazionale.

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Con l’obiettivo di evitare un nuovo esodo fra i lavoratori, che da domani non dovranno più recarsi in tutte quelle aziende che non rientrano fra le attività produttive considerate essenziali e che quindi devono restare a casa lavorando eventualmente in smart working, e di contenere l'epidemia del Coronavirus, il Governo ha legiferato che sono vietati dalla sera del 22 di marzo 2020 anche gli spostamenti con mezzi privati e pubblici al di fuori del proprio Comune. Il Ministero della Salute e quello degli Interni hanno dato il via al divieto di spostamento tra Comuni salvo che per comprovate esigenze lavorative, per ragioni di salute o per assoluta urgenza. L'ordinanza, già in vigore, fa divieto insomma a tutte le persone fisiche di trasferirsi o spostarsi con mezzi pubblici o privati in Comune diverso da quello in cui si trovano. In caso di contravvenzione si rischia, come prima, l'arresto fino a tre mesi e una multa di 206 euro. Al vaglio, però, ci sarebbero sanzioni ancora più severe.

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