a cura di Redazione Automobilismo - 18 November 2019

Catalizzatore Scr e additivo AdBlue: iniziano a trapelare i primi furbetti

Il non proprio economico costo dell’additivo AdBlue sta spingendo alcuni furbetti a trovare escamotage per non essere più obbligati al loro utilizzo.

Nei sistemi di post trattamento dei moderni motori diesel vengono utilizzati al fianco dei già ben noti catalizzatori ossidativi DOC e filtri antiparticolato (DPF o FAP) anche i catalizzatori SCR che per funzionare richiedono l’iniezione di un additivo denominato AdBlue. Questo ulteriore catalizzatore riducente in combinazione con l’additivo (Urea) è in brado di abbattere le emissioni di ossidi di azoto (NOx) così da far rientrare il motore all’interno delle sempre più severe normative sulle emissioni inquinanti. Essendo un componente essenziale al corretto funzionamento del catalizzatore Scr, l’additivo AdBlue non può mai mancare all’interno della nostra auto. Per questo motivo i costruttori hanno progettato il sistema in modo tale che una volta finito l’additivo il motore non possa più funzionare o non lo possa più fare correttamente, costringendo il conducente/proprietario della vettura a correre ai ripari, ripristinando il corretto livello di additivo.

Il costo però non proprio contenuto di questo additivo starebbe però spingendo qualche furbetto a trovare escamotage per non essere più obbligato al suo utilizzo. Una volta finito quindi, invece, di rabboccare il livello come è giusto che sia- trattandosi, infatti, di un materiale di consumo che ogni tot chilometri deve essere ripristinato – preferiscono ricorrere a stratagemmi illegali così da aggirarne il rifornimento e ingannare il motore, costringendolo a funzionare anche senza questo importante additivo al suo interno. Stiamo parlando nello specifico di software in grado di manipolare le centraline dei veicoli, di far crede loro che vi sia un livello sufficiente di urea e di disattivare le centraline di controllo del Scr così da permettere al motore di funzionare ugualmente senza problemi ma con la completa assenza del trattamento degli ossidi di azoto. Stiamo parlando non solo di modifiche che fanno decadere la garanzia del veicolo ma che sono a tutti gli effetti illegali e possono essere pesantemente sanzionate dalle Forze dell’Ordine. Le pene, infatti, ammontano a 431 euro più la sanzione accessoria del ritiro della carta di circolazione fino alla rimessa in regola del mezzo in esame. Pratica verificata tramite una revisione straordinaria presso la Motorizzazione.

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