a cura di Redazione Automobilismo - 08 August 2019

Diesel Euro 6: demonizzarlo? E’ una assurdità priva di fondamento scientifico

Per il Presidente dell’ACI, Sticchi Damiani, non ha senso demonizzare i motori diesel Euro 6 che inquinano pochissimo. Meglio incentivare la sostituzione del parco circolate più anziano e introdurre sgravi fiscali per le famiglie meno abbienti.

Angelo Sticchi Damiani, Presidente dell'Automobile Club d'Italia, è tornato sulla questione tanto chiacchierata ma molto importante delle motorizzazioni a gasolio e del loro impatto o meno sull’ambiente. Il Presidente è, infatti, fermamente convinto che i motori diesel Euro 6 non siano da demonizzare ma che per migliorare l’aria che respiriamo nelle nostre città serva, invece, incentivare la sostituzione dell’attuale parco circolante, ormai troppo datato, o per lo meno di tutte quelle auto più vecchie. Smettiamola quindi di demonizzare il diesel, soprattutto perché questa pratica non ha alcun fondamento dal punto di vista scientifico, e pensiamo a inserire maggiori incentivi e superiori sgravi soprattutto per quelle famiglie meno abbienti, come potrebbe essere un bel taglio del 50% dell’IPT.

Il problema è il parco anziano

“La qualità dell’aria che respiriamo – ha spiegato Sticchi Damiani – è questione vitale. In questo senso, l’auto elettrica darà un contributo fondamentale. Per questo, siamo convinti che l’elettrificazione del parco sia un obiettivo da raggiungere il più presto possibile. È evidente, però, che non potrà avvenire dall’oggi al domani. Di conseguenza, si tratta di gestire l’inevitabile fase di transizione, con intelligenza e senza pregiudizi ideologici”. “In questa fase di transizione ben vengano le scatole nere per monitorare le percorrenze delle auto più inquinanti ed evitare di penalizzare quegli automobilisti che usano l’auto pochissimo e, dunque, inquinano pochissimo”. “Ma, soprattutto – ha precisato il presidente dell’ACI – condividiamo l’idea, da noi più volte sostenuta, di incentivare il più possibile la sostituzione delle auto più vecchie con auto nuove o con usati recenti, visto che il 56% delle auto che circola sulle nostre strade ha più di 10 anni, che l’età media delle auto a benzina è di 14 anni e 4 mesi e quella dei diesel di 9 anni e 8 mesi”.

Servono incentivi e sgravi fiscali

Sticchi Damiani ha poi ricordato come sia i produttori carburanti che quelli di motori diesel nell’ultimo periodo abbiano fatto passi avanti notevolissimi per quanto riguarda qualità e riduzione delle emissioni. Un diesel euro 6 di seconda generazione inquina davvero pochissimo, come dimostrato dagli stessi test di Green NCAP (QUI IL NOSTRO ARTICOLO A RIGUARDO). Per questo motivo andrebbe incentivato il più possibile il passaggio a questa tipologia di motorizzazioni, rinnovando l’ormai datato parco circolante. Per farlo si dovrà mettere in condizione i possessori di auto vecchie e particolarmente inquinanti di poter cambiare l’auto. Una strategia che potrebbe essere realizzata tramite una campagna di incentivi oppure con un taglio del 50% dell’IPT.

© RIPRODUZIONE RISERVATA