a cura di Redazione Automobilismo - 07 August 2019

Autostrada A33 Asti-Cuneo: verrà completata ma a scapito di chi?

I rincari dei pedaggi sulla autostrada A4 Torino-Milano serviranno al completamento dei lavori dell’arteria Asti-Cuneo. A rimetterci come al solito saranno quindi gli automobilisti.

Il Cipe hafinalmente approvato il piano finanziario da circa 350 milioni con il quale verrà costruito il tratto mancante della autostrada A33 Asti-Cuneo, per la precisione il moncone mancante tra Cherasco e Alba. I fondi per portare a termine i lavori sembrerebbero non esserci per questo si è giunti a un compromesso tra lo Stato e il gestore del tratto autostradale. L’accordo dovrebbe prevedere da un lato una riduzione degli incassi da parte del gestore (il gruppo Gavio) e dall’altro un rincaro dei pedaggi dell’autostrada A4 Torino-Milano, fondi che serviranno per l’appunto al completamento dei lavori dell’arteria Asti-Cuneo. Insomma, come al solito a rimetterci saranno gli automobilisti, soprattutto quelli più soliti ad utilizzare l’autostrada che collega il capoluogo lombardo a quello piemontese.

Come sempre in Italia

Per evitare, infatti, pedaggi eccessivi sulla nuova Asti-Cuneo e scongiurare quindi quanto già accaduto sulle salatissime Brebemi e Pedemontana lombarda, si è pensato di spalmare gli aumenti anche sui volumi di traffico per nulla trascurabili che ogni giorno usufruiscono della A4 Torino-Milano, volumi che consentono profitti consistenti. Non dimentichiamo che anche l’autostrada A4 Torino-Milano fa parte del gruppo Gavio, una società al quale è stata rinnovata per altri 4 anni la concessione. L’Art (Autorità di regolazione dei trasporti) è però intervenuta nella faccenda, affermando che operazioni del genere potrebbero al limite riguardare autostrade contigue, mentre A4 e A33 non si incrociano. Per questo motivo l’accordo con il Governo ha portato il gruppo Gavio a rinunciare alla proroga della concessione sull’A4, che quindi scadrà nel 2026, e a quella della Asti-Cuneo che dal 2045 passa al 2031 con buona pace di gran parte dei ricavi futuri.

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