a cura di Redazione Automobilismo - 02 August 2019

Range Rover Evoque: la nostra prova

Il Suv del marchio Land Rover riprende alcune soluzioni stilistiche dalla sorella maggiore Velar. La Range Rover Evoque 2.0D 180 AWD SE cresce di 21 mm nel passo e spicca per confort di marcia e dotazioni, ma occhio a non farsi "ingolosire" dagli optional... La prova su strada completa di Automobilismo

PICCOLA GRANDE RANGE

l mercato delle sport utility è sempre più affollato, con le tedesche che la fanno da padrone nel segmento premium. Auto ineccepibili dal punto di vista tecnologico e qualitativo, per carità, ma sempre meno personali e forse eccessivamen- te “uniformate” nel design, in particolar modo nel caso di Audi e Bmw, il cui family feeling ha raggiunto un livello tale da rendere difficile identificare a colpo d'occhio i vari modelli di una gamma sempre più completa e articolata. Range Rover rappresenta quindi una scelta alternativa, con modelli sempre più sofisticati e distintivi nel design, a partire dall’ultima evo- luzione della Evoque.

Un modello che non solo riprende alcune soluzioni stilistiche della Velar, ma impiega una nuova scocca dal passo allungato di 21 mm, sfrutta la tecnologia mild-hybrid per rispondere alle sempre più severe normative sulle emissioni e diventa ancora più fruibile e confortevole, motivo per cui l’ingresso di questa nuova versione corrisponde con l’uscita dal listino della sempre meno richiesta versione a tre porte.

COM’È FATTA

Il successo della Evoque, quantificato in 772.096 unità vendute in tutto il mondo, deriva in buona parte dal suo look di rottura in un segmento fin troppo statico e conservativo, anche nel caso di questa nuova versione, in verità ispirata alla Velar, soprattutto nella vista di coda, nelle sue forme più tondeggianti e nelle maniglie delle porte a scomparsa. Anche all’interno alcune soluzioni sono riprese dalla “sorella maggiore”, soprattutto a livello di sistema di infotainment, dove i due grossi schermi sulla consolle conferiscono un ambiente molto hi-tech. In effetti gran parte dei tasti fisici sono stati eliminati, ad eccezione del pomello per regolare il volume dell’impianto audio e delle due rotelle per la gestione dell’impianto di climatizzazione, le cui funzioni diverse dalla regolazione della temperatura sono comunque demandate al sofisticato sistema touch screen. In realtà la rotella a sinistra del monitor centrale da 10” può servire anche per scegliere i vari programmi di guida, naturalmente dopo essere entrati nel menù dedicato.

Come da tradizione Land Rover, anche la Evoque propone sei programmi di guida, inclusi quelli dedicati alla marcia in fuoristrada, dove la sport utility inglese sfoggia dati di tutto rispetto: 600 mm di profondità di guado, 212 mm di altezza da terra, 25° di angolo di attacco da terra anteriore e 30,6° per quello posteriore. La qualità delle finiture rispecchia poi quello che ci si aspetta da una vettura di questo segmento, anche se la scelta di materiali eco compatibili (sulla Evoque sono utilizzati fino a 33 kg di materiali naturali e riciclati) conferisce un aspetto un po’ meno british del solito, in particolare per quanto riguarda la finitura della plancia e dei pannelli porta. A proposito di questi ultimi, vicino ai comandi degli alzacristalli elettrici è stata introdotta la segnalazione di veicoli provenienti in corrispondenza delle fian- cate della Evoque per scongiurare rischi nell’apertura delle porte quando si deve scendere dall’auto. Le informazioni del sistema di infotainment sono numerosissime, anche se non sempre molto intuitive da gestire, un limite che può costituire un problema solo per chi approccia per la prima volta un’interfaccia che richiede un minimo di utilizzo per essere usata istintivamente, anche per quanto riguarda l’immissione della destinazione nel sistema di navigazione satellitare.

Da segnalare invece lo specchietto retrovisore “intelligente”, che premendo un pulsante si trasforma in uno schermo ad alta risoluzione che proietta le immagini fornite dalla telecamera posizionata sopra il lunotto: mettere a fuoco le immagini non è facilissimo, ma la visuale è assicurata anche in presenza di passeggeri nella zona posteriore dell’abitacolo. A proposito di quest’ultima, l’aumento del passo e gli schienali posteriori sca- vati assicurano più spazio per le gambe rispetto al passato, ma il passeggero centrale sconta sempre la particolare conformazione del divano e la sporgenza del tunnel della trasmissione al centro del pavimento, un limite che riguarda comunque gran parte delle vetture della concorrenza, anche di dimensioni superiori rispetto a quelle della Evoque. Nella norma infine il vano bagagli, non esageratamente capiente, ma comunque ben sfruttabile grazie alla forma regolare e ampliabile sensibilmente abbattendo gli schienali dei sedili, pur se in questa configurazione il piano di carico non resta perfettamente piano.

TECNICA E SICUREZZA

Le innovazioni della nuova Evoque non sono solo estetiche, ma si stendono sono anche “sottopelle”, a partire dalla piattaforma Premium Transverse Architecture, concepita per i nuovi modelli hybrid e mild-hybrid e garante di un passo più lungo di 21 mm rispetto alla versione precedente. La nuova scocca vanta una rigidità superiore del 13% rispetto al passato, mentre i sottotelai fissati rigidamente contribuiscono a ridurre rumore e vibrazioni durante la marcia. Modificate, sempre in funzione del miglioramento del confort complessivo, anche le sospensioni posteriori Integral Link, mentre quelle anteriori Mc Pherson impiegano particolari boccole per ridurre ulteriormente le vibrazioni che normalmente si ripercuotono sul volante. Grazie all’abbinamento di sensori più evoluti con gli ammortizzatori a smorzamento variabile in modo continuo, il sistema Adaptive Dymanics interviene sull’assetto in un tempo di 100 millisecondi per adattarlo alle varie condizioni di guida.

Il propulsore della versione D180 è il 4 cilindri turbodiesel di 2 litri della gamma Ingenium già montato su numerose vetture del gruppo Land Rover Jaguar, in questo caso nella configurazione da180 Cv, ma nel caso specifico è implementato dalla tecnologia mild-hybrid che ha consentito l’omologazione della Evoque come ibrida. Questo sistema recupera l’energia normalmente persa in fase di decelerazione grazie all’alternatore che funziona anche da starter e immagazzina l’energia in una batteria da 48 volt posizionata sotto il pianale. Sotto la velocità di 17 km/h e in fase di decelerazione il motore si spegne, e alla ripartenza l’energia accumulata nel pacco batteria viene riutilizzata per assistere appunto il motore in accelerazione e ridurre di conseguenza emissioni e consumi.

COME VA SU STRADA (E FUORISTRADA)

Quello che colpisce immediatamente alla guida della nuova Evoque è il confort di marcia, prima di tutto per la quasi totale assenza di rumore e di vibrazioni del motore, poi per una sensazione di isolamento dalla strada che deriva anche dalle sospensioni tarate per assorbire con grande efficacia le sconnessioni della strada, pur in presenza delle ruote da 20 pollici montate sull’esemplare in prova. Il risultato del minuzioso lavoro di isolamento acustico dell’abitacolo si percepisce in modo ancora più netto quando si scende dall’auto e ci si rende conto che dall’esterno il 4 cilindri non è così “educato” come si percepisce dall’interno, mentre quella sensazione di assoluta fluidità deriva anche dal modo estrema- mente dolce e pacato con cui la trasmissione automatica inserisce i 9 rapporti. Solo nelle ripartenze tipiche della marcia urbana a volte il funzionamento del sistema mild-hybrid è un po’ brusco, perché la linearità con cui la sport utility Land Rover si muove è davvero esemplare, anche quando il confronto avviene con le più accreditate concorrenti di classe.

A tutto ciò si sommano prestazioni di tutto rispetto sia in accelerazione sia in ripresa, anche se talvolta trascorre un breve istante di tempo tra l’affondo sul pedale dell’acceleratore e l’effettiva risposta del motore, con quest’ultimo capace comunque di generare una notevole quantità di coppia associata a una apprezzabile rapidità nel salire di giri. Nonostante l’obiettivo prioritario dei progettisti sia stato un ulteriore miglioramento del confort, la Evoque se la cava molto bene anche sui tracciati misti grazie al rapporto diretto dello sterzo a cui segue una risposta pronta dell’avantreno, rapido nel cambiare direzione e non troppo incline ad allargare la traiettoria, comportamento che comunque emerge al raggiungimento del limite e risulta progressivo e facile da controllare con il semplice alleggerimento del pedale destro. All’altezza della situazione anche i freni nonostante gli spazi di arresto di questo esemplare siano influenzati dalla minore aderenza degli pneumatici all season rispetto a quelli convenzionali, mentre il pedale centrale molto sensibile non rende semplicissimo dosare tutta la potenza frenante a bassa velocità e soprattutto nella marcia urbana. Il nono rapporto molto lungo (a 1.800 giri si viaggia a 130 km/h), oltre che sul già menzionato confort acustico, si riflette positivamente sui consumi autostradali, come attesta la percorrenza di 13,2 km/litro, che in città scende a 10,5 km/litro, mentre sui percorsi extraurbani si superano senza problemi i 14 km/litro.

PREGI E DIFETTI

PERCHÈ CI PIACE


In un segmento in cui i marchi tedeschi la fanno da padroni, la Evoque rappresenta una scelta alternativa, in cui la personalità del design si sposa con contenuti tecnologici all'altezza della situazione. Più confortevole che sportiva nella guida, è una vettura molto facile e sicura.

PERCHÈ NON PIACE


Si colloca nella fascia alta del listino, quindi parte da quasi 60.000 euro nel caso del più ricco allestimento SE che possono crescere facilmente anche di 10.000 euro facendosi "ingolosire" dalla completa e costosa lista degli optional. L'auto in prova supera i 66.000 euro.

Range Rover Evoque 2.0D 180 AWD SE 2019: scheda tecnica

Prestazioni

Velocità massima 205 km/h

Accelerazione 0-100 km/h 9,3 secondi

Rapporto peso/potenza 10,5 kg/Cv (14,3 kg/kW)

Consumo urbano 6,7 litri/100 km (14,9 km/litro); extraurbano 5,1 litri/100 km (19,6 km/litro); combinato 5,7 litri/100 km (17,5 km/litro)

Euro 6 – CO2 150 g/km.

Motore

Ciclo Diesel, anteriore trasversale, 4 cilindri in linea,
5 supporti di banco.

Distribuzione bialbero in testa,16 valvole

Monoblocco e testata in lega leggera

Raffreddamento a liquido

Alimentazione a iniezione diretta, turbocompressore a gas di scarico, intercooler

Catalizzatore ossidante

Sistema mild-hybrid con motore elettrico sincrono e batteria agli ioni di litio 46,2V

Potenza max 180 Cv (132 kW) a 2.400 giri/min

Potenza specifica 90,0 Cv/litro (66,0 kW/litro)

Coppia max 430 Nm (43,8 kgm) da 1.750 a 2.500 giri/min

Cilindrata 1.999 cc; alesaggio 83 mm; corsa 92,4 mm

Alternatore 180 A, batteria 74 Ah.

Trasmissione

Trazione integrale on demand

Cambio automatico a 9 marce

Rapporti: I° 4,713, II° 2,842, III° 1,909, IV° 1,382, V° 1,000, VI° 0,808, VII° 0,699, VIII° 0,580, IX° 0,480

RM 3,830

Rapporto finale 4,544

Autotelaio

Avantreno a ruote indipendenti tipo McPherson, montanti telescopici, bracci inferiori, molle elicoidali, ammortizzatori idraulici.

Retrotreno a ruote indipendenti, bracci multipli oscillanti, molle elicoidali, ammortizzatori idraulici.

Barra stabilizzatrice anteriore e posteriore.

Sterzo a cremagliera con servocomando elettromeccanico ad azione variabile.

Freni anteriori a disco autoventilanti, posteriori a disco autoventilanti, sistema antibloccaggio.

Cerchi ruota 8,0Jx19”; pneumatici 245/40 R 19.

Ruota di scorta: kit di riparazione.

Carrozzeria

5 porte, 5 posti.

Capacità serbatoio 65 litri.

Dimensioni e pesi

Passo 268,1 cm

carreggiata anteriore 162,6 cm, carreggiata posteriore 163,2 cm

Lunghezza 437,1 cm - larghezza 190,3 cm - altezza 164,9 cm

Peso a vuoto 1.891 kg; a pieno carico 2.490 kg; rimorchiabile 2.000 kg

Capacità bagagliaio 591/1.383 litri.


Prezzo base di listino
: 57.300 Euro

Garanzia: vettura 3 anni/100.000 km - verniciatura 3 anni

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