a cura di Redazione Automobilismo - 17 April 2019

Emissioni CO2: senza il diesel per i costruttori vi saranno multe salate

Rispettare i nuovi limiti sulle emissioni di CO2 previsti per il 2021 sarà impossibile senza le motorizzazioni a gasolio con guai in vista per la maggior parte dei costruttori.

Il limite dal 2021

Il nuovo regolamento sulle emissioni di C02 in Europa prevede che ogni costruttore per il 2021 dovrà avere una media massima di emissioni di tutte le auto dei propri marchi e della propria gamma di 95 g/km di CO2. Se questo limite massimo non dovesse essere rispettato allora i costruttori, colpevoli dello sforamento, si troverebbero a dover fare i conti con multe salatissime anche di miliardi di euro. Non per niente la multa prevista dal nuovo regolamento per chi sfora questo nuovo limite si quantifica in 95 euro per grammo di CO2 oltre il limite moltiplicato per il numero di auto vendute nel 2020 e 2021 e tolto solamente il 5% dei veicoli più inquinanti che non verrà conteggiato per il solo anno 2020.

Il diesel è necessario

Detto questo non sono sicuramente incoraggianti i dati che ci sono giunti in redazione che disegnano un quadro abbastanza allarmante. Secondo, infatti, le analisi condotte dalla Jato Dynamics, nel 2018 le emissioni complessive di CO2 nei 23 mercati europei analizzati sono addirittura aumentate, passando a 120,5 g/km, rispetto ai 118,1 g/km del 2017. Questo aumento sarebbe stato causato da un lato dalla sempre maggiore diffusione di Suv e crossover - auto pesanti, poco aerodinamiche e a volte molto potenti - ma dall'altro dai continui divieti sul diesel, dalla insistente demonizzazione delle unità a gasolio e quindi dalla minore vendita di nuove auto a gasolio, minori emettitrici di CO2 rispetto alle corrispettive versioni a benzina. Questa tragica situazione potrebbe persino riproporsi e perdurare anche nei prossimi anni se non si farà qualcosa per invertire la tendenza. Se ciò dovesse accadere si arriverà un ulteriore aumento delle emissioni medie di CO2 delle nuove auto vendute, dovuto al fatto che le auto a benzina (in crescita) producono più emissioni di CO2 delle auto diesel (in calo costante) e che l’incremento delle auto ad alimentazione alternativa, pur in forte crescita, non è sufficiente ad abbassare il livello medio delle emissioni delle nuove auto immatricolate.

34 miliardi di euro di multa

Ecco perché l'ANFIA (Associazione Nazionale Filiera Industria Automobilistica) ha espresso su questo argomento tutto il suo grido di allarme, affermando che: "Per raggiungere il target del 2021 di 95 g/km di CO2 nell'Unione Europea, occorre che la media delle emissioni si riduca ancora di 23,5 g/km, un’impresa impossibile senza il contributo delle auto nuove diesel, che producono meno CO2 delle auto a benzina, o senza un aumento esponenziale di auto elettriche, impensabile con l’attuale rete infrastrutturale di ricarica e senza un sostegno economico prolungato alla domanda, visto il mix del mercato". Timori confermati dalle analisi della Jato Dynamics che profetizzando il più nero degli scenari ha affermato come il Gruppo di Wolfsburg si troverebbe a dover pagare una multa di 9,19 miliardi di euro se non scendono dai 121,2 g/km del 2018 ai 94,6 del 2021, il Gruppo PSA si troverebbe a dover pagare 5,39 miliardi di euro, la Renault 3,57 miliardi, il gruppo FCA 3,24 miliardi, la BMW 2,66 miliardi, la Hyundai-Kia 2,88 miliardi, la Ford 2,56 miliardi, la Daimler 3,01 miliardi, la Nissan 1,14 miliardi, la Volvo 0,77 milioni e la Toyota 0,55 milioni.

© RIPRODUZIONE RISERVATA