Matteo Di Lallo - 11 January 2019

Distribuzione a valvole digitali: seconda vita per il motore termico?

Un preciso controllo su ogni singola valvola potrebbe portare a una netta riduzione nei consumi e nelle emissioni di CO2.

Vi sarete accorti che stiamo vivendo un periodo di forti cambiamenti, un momento storico nel quale l'attenzione per l'ambiente, il clima e la nostra salute si è fatta talmente forte da spingersi a ripensare un pò tutto il nostro modo di vivere e comportarci, ad iniziare proprio dal modo in cui ci muoviamo e viaggiamo. Ecco che, con l'obiettivo di attuare una mobilità quanto più ecologica ed ecosostenibile, nell'ultimo periodo si sono intensificati sempre più i blocchi del traffico e le domeniche ecologiche, sono diventati più stringenti i controlli sulle emissioni e più severi gli stessi limiti da rispettare e, infine, si è cominciato a mettere al bando le vetture più vecchie e inquinanti, partendo proprio dalle motorizzazioni diesel. Si perché, dopo lo scandalo del Dieselgate che ha coinvolto la Volkswagen, è partita una vera e propria crociata contro i motori endotermici o a combustione interna, tanto diesel quanto benzina, perché ritenuti sempre più e da buona parte della popolazione gli unici se nonché i maggiori colpevoli del forte inquinamento che noi tutti oggi respiriamo e che sta attanagliando il nostro pianeta.

Ecco che allora è nata quella forte e inarrestabile rincorsa all'elettrificazione che ha spinto tutto il mondo automotive ad accantonare almeno in parte lo sviluppo di motori endotermici per concentrare le proprie forze nella progettazione e sviluppo di vetture elettriche, ibride ed ibride plug-in, ritenute le sole a poter salvare il nostro pianeta. Per fortuna in questo stesso periodo altri costruttori, scienziati, ingegneri e progettisti non hanno abbandonato l'idea di provare a sviluppare motori endotermici sempre più puliti. E' così che sono nati motori come lo Skyactiv-X di Mazda o le varie declinazioni dei motori HCCI ed RCCI o ancora l'accensione a microonde della tedesca MWI (Micro Wave Ignition). A questi nuovi motori si sono poi aggiunti gli studi per cercare di migliorare sempre più i sistemi di post trattamento e quelli per cercare di sviluppare combustibili sempre più puliti e rinnovabili. Oggi però dall'Inghilterra ci è giunta una nuova notizia.

L’azienda britannica Camcon Automotive starebbe sviluppando un sistema, denominato Intelligent Valve Technology, capace di gestire e azionare in modo digitale le valvole dei motori a combustione interna. Al posto del classico o dei classici alberi a camme che gestiscono ognuno un'intera bancata, l'innovativo sistema inglese adotta valvole azionate ciascuna da un piccolo albero a camme e quindi indipendenti le une dalle altre. Ogni piccolo albero a camme viene poi gestito e azionato da unità elettriche talmente veloci e precise da garantire una infinità di leggi d'alzata per ogni singola valvola con un controllo quasi maniacale sull'istante di apertura e di chiusura, sull'alzata e sulla durata di apertura della valvola. Il nuovo sistema combina quindi componenti meccanici con azionamenti elettronici ad alta velocità così da fornire un controllo indipendente, continuo e di alta precisione in ogni punto del movimento di ogni singola valvola per tutte le condizioni di carico e di velocità del motore. Il sistema si avvale inoltre di bilancieri desmodromici per tradurre il movimento rotatorio dell'attuatore in movimento lineare rapido e ad alta precisione di ciascuna valvola, e di molle per il recupero dell'energia, che migliorano l'efficienza del sistema. Infine, il sistema non occupa maggiore spazio in altezza di un comunissimo sistema di distribuzione e non emette maggiore rumore anzi, secondo gli ultimi test, il sistema è persino più silenzioso di un comune sistema di distribuzione con classici alberi a camme.

Secondo la britannica Camcon Automotive, il sistema sarebbe in grado di adattare in tempo reale il comportamento delle valvole e di conseguenza la resa del motore al tipo di stile di guida utilizzato: quando è richiesta più potenza può funzionare come se fosse un due tempi, raddoppiando la propria potenza per breve tempo, mentre quando si vogliono abbattere le emissioni di CO2 e i consumi di carburante, il propulsore può adeguarsi alla richiesta offrendo il funzionamento di un “dodici tempi”. Il sistema è anche in grado di fornire una maggiore coppia ai bassi regimi, permette di eliminare la valvola a farfalla così da ridurre le perdite di pompaggio e consente una migliore strategia di funzionamento del sistema EGR (ricircolo dei gas di scarico). La Camcon Automotive ha quindi affermato che secondo gli ultimi test di laboratorio, eseguiti sui motori Jaguar Ingenium, il sistema sarebbe in grado di ridurre fino al 15% il consumo di carburante e l'emissione di anidride carbonica CO2. Infine, lo stesso sistema permetterà con maggiore facilità di attuare strategie "temporanee", come il ciclo Miller o quello HCCI o ancora il funzionamento a due tempi per fornire un aumento di potenza temporaneo, e di introdurre senza sofisticazioni strategie di disattivazione dei cilindri.

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