a cura di Redazione Automobilismo - 05 October 2018

Mazda: il Wankel torna ma come range-extender

Il motore rotativo tornerà sotto il cofano delle future Mazda ma solo come generatore per ricaricare le batterie di veicoli completamente elettrici.

La Casa giapponese lo aveva già annunciato circa un anno fa. Con il programma industriale, denominato "Sustainable Zoom-Zoom 2030", il produttore nipponico punta a sviluppare vetture sempre più pulite e amiche dell’ambiente. Per fare questo gli ingegneri dagli occhi a mandorla non lasceranno nulla al caso ma porteranno avanti lo sviluppo di tutte le tipologie di motori e di tutte le alternative sotto l’aspetto delle alimentazioni.

Impegno su più fronti

Non mancherà l’elettrificazione in varie forme dei motori a combustione interna con l’obiettivo di realizzare entro il 2030 circa il 95% dei nuovi modelli in versione elettrificata e il restante 5% in versione totalmente elettrica. Verranno, inoltre, portati avanti gli sviluppi delle attuali motorizzazioni endotermiche, tanto benzina quanto diesel, per renderle sempre più efficienti e lo sviluppo della nuova e particolare motorizzazione SkyActiv-X, il primo propulsore a benzina ad utilizzare il metodo di accensione per compressione di una carica a composizione omogenea, con l’intento di ridurre le emissioni medie di CO2 rispetto ai livelli del 2010, dimezzandole entro il 2030 e con un taglio del 90% entro il 2050. Infine, gli stessi tecnici di Mazda non lasceranno indietro nessuna alternativa portando avanti tanto i motori a metano, a GPL e a idrogeno quanto i più moderno combustibili liquidi provenienti da fonti rinnovabili, come i biocarburanti derivati dalle microalghe.

Wankel per la ricarica

Ma la vera novità risiede nella decisione di voler riportare in auge il tanto amato motore rotativo Wankel, una motorizzazione che, abbandonata a causa della eccessiva difficoltà nel renderla conforme con le ultimissime e più severe normative sulle emissioni, ora torna alla ribalta non più per spingere una vettura sportiva come le precedenti RX-7 o RX-8 ma per funzionare da range extender cioè da generatore deputato alla ricarica di un pacco batterie, installato naturalmente a bordo di una vettura totalmente elettrica. Grazie alla nuova piattaforma modulare per auto compatte, che debutterà il prossimo anno e sarà utilizzata inizialmente per SUV-crossover dalle dimensioni vicine a quelle della nuova Mazda 3, Mazda sarà in grado quindi di realizzare veicoli ibridi-elettrificati equipaggiati con un motore elettrico, alimentato da due pacchi batterie e deputato alla trazione del veicolo stesso, e con un motore rotativo Wankel a rotore singolo, montato in orizzontale e non più in verticale, deputato alla ricarica dei due pacchi batterie così da eliminare l’ansia da autonomia che spesso affligge tutti i moderni veicoli elettrici.

In futuro anche a GPL

I giapponesi hanno, infatti, individuato nel motore rotativo Wankel la soluzione ideale per questa funzione. La sua compattezza e leggerezza, l’alta potenza specifica, la silenziosità e la sua rapida risposta lo rendono un motore preferibile rispetto ai classici gruppi endotermici utilizzati come generatori. Come se non bastasse però è già al vaglio la possibilità di alimentare in futuro questi motori rotativi Wankel con combustibili gassosi come il GPL in quanto anche il Wankel, come i normali motori a quattro tempi, è stato progettato per bruciare gas di petrolio liquefatti e fornire una fonte alternativa di elettricità in caso d'emergenza. Nel 2020 quindi vedremo alla luce del giorno i primi due veicoli di questo programma: uno sarà un’elettrica convenzionale mentre l’altra rappresenterà un’elettrica con range extender che potrebbe utilizzare il motore a scoppio oppure il motore Wankel per alimentare le batterie.

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