a cura di Redazione Automobilismo - 27 July 2018

Emissioni nocive: nuovo dieselgate in arrivo?

La Commissione Europea avrebbe puntato il dito verso le Case Costruttrici, alla ricerca di stratagemmi per i futuri standard previsti nel 2020.

Non sono ancora finite le conseguenze e gli strascichi del vecchio dieselgate che ecco piombare sulle nostre teste l’ombra di un nuovo scandalo. Questa volta però a scoprire l’arcano non è l’EPA americana ma la stessa Commissione Europea che avrebbe accusato direttamente le Case Costruttrici in quanto già intenzionate a trovare qualche escamotage per manipolare i dati sulle emissioni, ricavati con il nuovo ciclo di omologazione WLTP, in modo da farsi trovare più preparati all’entrata in vigore dei futuri standard previsti nel 2020.

Secondo quanto riportato dal Financial Times, gli ingegneri sarebbero, infatti, all’opera per far risultare nel 2020 i valori di emissioni delle vetture analizzate molto più alti di quanto sarebbero realmente. Facendo così i limiti futuri verrebbero tarati su questi livelli più elevati e quindi sarebbero di conseguenza meno severi e restrittivi. Questo stratagemma comporterebbe un notevole vantaggio per tutti i Costruttori perché si troverebbero a dover attuare uno sforzo nettamente minore per poter rientrare nei nuovi limiti sulle emissioni.

Alcuni test, condotti da enti indipendenti, sarebbero già stati presi in esame e i risultati non farebbero che dare ragione alla Commissione Europea, mettendo in luce alcune discrepanze anomale tra i test WLTP ufficiali e quelli privati con aumenti sistematici compresi tra il 4 e il 13%. Proprio per questo motivo la Commissione Europea sarebbe già all’opera per definire nuove regole nei test WLTP e nuovi metodi di raccolta dei dati omologati.

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