a cura di Redazione Automobilismo - 10 July 2018

Documento unico di circolazione: tutto rimandato a gennaio 2019

La burocrazia italiana ha fatto di nuovo “cilecca”, facendo slittare l’entrata in vigore del nuovo certificato unico di proprietà dal 1 luglio 2018 al 1 gennaio 2019.

Come sempre più spesso accade nella normale burocrazia italiana, anche in quella legata al mondo automotive i ritardi e i rinvii sono ormai all’ordine del giorno. Ecco allora che una questione importante e fortemente attesa come il nuovo certificato unico di proprietà, che sarebbe dovuto entrare in vigore lo scorso 1 luglio 2018, ha visto nuovamente slittare i piani e fissare la nuova data al 1 gennaio 2019.

Cosa conterrà?

Nel nuovo documento unico di circolazione dovranno essere presenti: i dati tecnici del veicolo, quelli di intestazione del mezzo, quelli validati dal PRA relativi alla situazione giuridico patrimoniale dell’auto o della moto, e infine i dati relativi alla cessazione del veicolo dalla circolazione. Non mancheranno però i dati relativi alla presenza di privilegi e ipoteche, di provvedimenti amministrativi e giudiziari e i dati relativi a eventuali provvedimenti di fermo amministrativo.

Quali vantaggi?

Andando a sostituire il certificato di proprietà e il libretto di circolazione, il primo di competenza dell’ACI e il secondo di competenza della Motorizzazione Civile, non solo consentirà di ridurre i costi di produzione, controllo e archiviazione da parte dell’amministrazione ma permetterà di applicare una tariffa unica, che andrà a sostituire i diritti di Motorizzazione e i pagamenti per l’iscrizione del veicolo al PRA (Pubblico Registro Automobilistico). Gli automobilisti, infatti, si troveranno a pagare solo due bolli anziché quattro, spendendo 32 euro invece che 62, e la tariffa da pagare verrà invece ridotta da 37 a 30 euro.

Cosa cambia?

Questo sarà possibile perché sarà la stessa ACI a dover consultare la banca dati della Motorizzazione civile anche se rimarranno completamente separate e indipendenti le due agenzie del Pubblico Registro Automobilistico (PRA) che viene gestito dall’ACI e la Motorizzazione. Per richiederlo si dovrà presentare una istanza presso qualsiasi sportello telematico dell'automobilista (STA), compresi gli Uffici ACI, e presso il competente ufficio della Motorizzazione. Queste istanze verranno poi trasmesse al CED (centro di elaborazione dati) del ministero dei Trasporti che trasmetterà al PRA i dati relativi alla proprietà e allo stato giuridico del veicolo.

E i vecchi documenti?

Tutte le carte di circolazione e i certificati di proprietà rilasciati prima dell'entrata in vigore del Foglio Unico di Circolazione continueranno a mantenere la propria validità fino allo loro scadenza. Verranno, infatti, aggiornati e sostituiti solo in caso di cambio di proprietario, modifiche tecniche al veicolo o variazioni giuridiche che ne rendano necessario l'aggiornamento.

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