a cura di Redazione Automobilismo - 06 July 2018

Decreto dignità: permane lo spesometro

Il Consiglio dei Ministri ha finalmente varato il decreto dignità, deludendo però le aspettative in quanto non abolisce il tanto odiato spesometro e nemmeno il redditometro.

Il Consiglio dei Ministri ha approvato la bozza del “Decreto dignità”, presentata dal Ministro Luigi di Maio. Il testo, composto da un totale di 12 articoli, ha l’obiettivo di tutelare la dignità dei lavoratori, delle imprese e dei professionisti e contiene modifiche come: l’indennità per i licenziamenti, la stretta sui contratti a termine, penalizzazioni per chi de localizza, stop alla pubblicità sui giochi e niente split payment per i professionisti. Non pervenuta però l’abolizione dello spesometro, una voce tanto cara a tutti gli automobilisti.

Dal 2010, infatti, il Fisco (Agenzia delle Entrate) controlla i cittadini attraverso lo Spesometro, tenendo sotto controllo oltre che i conti correnti bancari e postali dei contribuenti, anche le loro spese, soprattutto quelle di una certa importanza come abiti costosi, auto di lusso, yacht, immobili, ecc. Se viene quindi effettuata una operazione superiore ai 3.600 euro (se accompagnate da ricevuta fiscale) o ai 3.000 (se soggette a fatturazione), questa spesa deve essere comunicata da parte dell’esercente all’Agenzia delle Entrate. Naturalmente l’acquisto di un’auto rientra pienamente in questa dichiarazione e va quindi a incidere sul redditometro, ovvero lo strumento utilizzato dal Fisco per per controllare i contribuenti italiani e tra le 100 voci disponibili c’è anche quella relativa all’acquisto di un’auto. In particolare il redditometro auto 2018 prende in considerazione tutte le auto di lusso, storiche e d’epoca oltre che a camper, roulotte, caravan e motoveicoli e in generale tutti i mezzi di trasporto anche aerei e imbarcazioni.

In questo modo il Fisco non solo sarà informato sul possesso o meno da parte vostra di un’auto o di un qualsiasi altro veicolo a motore ma saprà perfettamente tutte le vostre maggiori spese e il vostro “reale” tenore di vita. Avendo, infatti, a disposizione questi dati li potrà utilizzare per incrociarli con quelli ricavati dalla dichiarazione annuale dei redditi, innescando di conseguenza un accertamento fiscale se l’acquisto del bene supera il tenore di vita da noi dichiarato. Allo stato attuale delle cose quindi nulla è cambiato e permangono ancora le stesse tabelle fin’adesso adottate per l’acquisto di un’auto. Molto probabilmente questa modifica potrebbe entrare in vigore nel 2019 cioè quando la fatturazione elettronica diventerà realtà.

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