Eugenio Mosca - 17 June 2016

Ferrari 458 Challenge Evo, a briglia sciolta

Il Ferrari Challenge ha lanciato i monomarca esclusivi dedicati alle supercar. Dopo quasi un quarto di secolo di attività la serie del Cavallino mantiene intatti il proprio fascino e il proprio successo a livello globale....

Ferrari 458 challenge evo, a briglia sciolta

Il 28 marzo 1993 prendeva il via a Monza il Ferrari Challenge, che apriva la strada a un nuovo “segmento” nelle corse automobilistiche inaugurando i monomarca “alto di gamma” riservati alle supercar dei marchi più prestigiosi. Campionati destinati a fare sognare negli anni schiere di appassionati e, naturalmente, di piloti. Una magia che, a distanza di quasi un quarto di secolo, si è puntualmente ripetuta quest’anno, quando a inizio aprile sul palcoscenico brianzolo per la “prima” stagionale del Ferrari Challenge Europa 2016 sono tornate a esibirsi ben 43 vetture.

Il primo dei sette round in programma su altrettante piste internazionali di assoluto rilievo (oltre a Monza, Mugello, Le Mans, Sochi sullo stesso tracciato della F. 1, Hockenheim dove saranno in azione anche le vetture del XX Programme e le F. 1 del Dipartimento Clienti, Jerez, prima di varcare l’Oceano per le finali mondiali a Daytona, dove convergeranno anche i protagonisti dei Challenge North America e Asia Pacific). Una ricetta che, evidentemente, funziona sempre grazie a ingredienti sapientemente mixati. Innanzitutto il fascino di correre con una vettura del Cavallino, vivendo week end esclusivi fino alla grande festa delle Finali Mondiali con la presenza dei piloti ufficiali della Scuderia e dei vertici del Cavallino. Quanto basta per sentirsi piloti Ferrari a tutti gli effetti.

Perché anche all’atto “pratico” il pilota, sia gentlemen sia esperto, che approccia al Challenge Ferrari ha le sue belle soddisfazioni, tanto che moltissimi sono rimasti fedeli alla serie negli anni. Per questo va dato atto ai tecnici di Maranello di avere sempre centrato il target dei propri clienti sportivi, non realizzando vetture estreme con l’obbiettivo di segnare le massime performance del “segmento” ma preferendo restare vicini alla vettura stradale (con i vari modelli che si sono succeduti nell’arco di 24 anni: 348; 355; 360 Modena; F430, 458 Italia, fino all’attuale 458 Evo) tenendosi entro un range che oltre a valorizzare il prodotto di serie offre soddisfazioni a una forbice più ampia di potenziali fruitori: dal gentleman driver che può divertirsi potendo crescere e arrivare a un buon livello, fino ai piloti più esperti che fanno sempre la differenza.

Questa è l’impressione che abbiamo avuto provando sulla pista Tazio Nuvolari di Cervesina la 458 Challenge Evo di Rossocorsa, uno dei team più blasonati del monomarca del Cavallino. Non a caso il regolamento sportivo prevede due categorie: il Trofeo Pirelli, a sua volta suddiviso in due divisioni PRO e AM, riservato ai più esperti, e la Coppa Shell che oltre ad essere riservata ai piloti Gentlemen ha pure una classifica Lady e  Team.

DALLA STRADA ALLA PISTA
Il telaio in alluminio è stato irrigidito nella zona della cellula centrale
con l’applicazione della gabbia di sicurezza imbullonata in sei punti, quattro all’interno della cellula stessa e due nella parte posteriore “legata” dal prolungamento dei tubi. Rinforzata anche l’area del telaietto anteriore e la traversa posteriore, dove sono fissati i nuovi splitter e ala posteriore regolabile che compongono il pacchetto denominato Evo che assicura maggiore carico aerodinamico, tanto da aver richiesto l’introduzione di una ulteriore molla più rigida del 15% all’anteriore.

La carrozzeria rimane in alluminio, ma per limitare il peso le superfici vetrate con altre in Lexan. Le sospensioni mantengono schema e componenti originali come bracci, con ancoraggio tramite boccole in materiale più rigido, e montanti, mentre il mozzo è modificato per il fissaggio ruota con monodado centrale.

Differenti anche gli ammortizzatori, Sachs con idraulica interna fissa ma di due tipologie con risposta differente in estensione e compressione, accoppiati a tre combinazioni di molle all’anteriore e due al posteriore, e le barre antirollio regolabili su tre posizioni sia all’anteriore che al posteriore, con quest’ultima scollegabile in caso di pioggia. Tra le possibili regolazioni dell’assetto si può variare l’angolo di camber (entro i limiti consigliati di -4° all’anteriore e -3° al posteriore), agendo con gli appositi spessori in corrispondenza dei punti di attacco dei bracci, la convergenza tramite gli appositi tiranti mentre non si può intervenire sull’incidenza.

Tra le regolazioni più sensibili l’altezza da terra anteriore, agendo sulle apposite ghiere di fissaggio delle molle, e ovviamente la pressione degli pneumatici, per i quali i tecnici Pirelli “consigliano” pressioni minime a freddo e pressioni ideali una volta raggiunta la temperatura ideale di esercizio.

L’impianto frenante, con pompa freno originale e sistema ABS con taratura racing che opera anche in combinazione con il Traction Control, conta su quattro dischi Brembo carboceramici autoventilati da 398x38 all’anteriore e 380x34 al posteriore, rispettivamente accoppiati a pinze a sei e quattro pompanti. Il propulsore mantiene tutte le componenti interne e accessori originali, tranne gli air box in composito e gli scarichi più liberi con due soli terminali, così come la gestione elettronica è stata ottimizzata in funzione dell’utilizzo racing.

In questa versione il V8 modenese di 4.9 litri eroga una potenza massima di 570 cv a 9.000 giri/min con una coppia di 540 Nm a 6.000 giri e viene fornito sigillato (con piombature su apparato di aspirazione, pompa olio, coperchi punterie) per una percorrenza consigliata di circa 15.000 km. Anche il cambio, elettroidraulico a 7 rapporti con doppia frizione e comandi al volante rimane originale, ma con tempistiche velocizzate, con il differenziale controllato elettronicamente.

ESUBERANTE
La pista “Tazio Nuvolari” non consente di esprimere in pieno il potenziale di un “Cavallino” così esuberante, ma lungo i suoi 2.804 metri alterna una serie di curve capaci di mettere alla prova le doti telaistiche di una vettura, così come il rettilineo di 720 metri consente di lasciare la briglia sciolta alla cavalleria per poi testare per bene i freni nella violenta staccata al termine dello stesso. Inutile nascondere che fa sempre un certo effetto trovarsi seduti nell’abitacolo davanti a un volante con il Cavallino al centro, così come la livrea della vettura che abbiamo provato, normalmente usata da Tommaso Rocca, è particolarmente accattivante.

Ma il bello è venuto quando abbiamo imboccato la pista, accompagnati dal sound del V8 modenese. Per tutti i dettagli vi rimandiamo al prossimo numero di Automobilismo, nel frattempo se vi fa piacere vi portiamo con noi in macchina per un giro del circuito “Tazio Nuvolari” accompagnati da una colonna sonora da pelle d’oca. Buon divertimento!

ROSSOCORSA
Rossocorsa, Concessionaria ufficiale Ferrari e Maserati per la Lombardia, con la sua divisione corse è tra le frequentatrici più assidue e vincenti del Ferrari Challenge. Nel suo ricco palmarès figurano infatti dieci Coppe Team, altrettanti titoli nazionali e due continentali nel Trofeo Pirelli, quello riservato ai piloti professionisti o comunque di punta, tre titoli nella Coppa Shell, riservata ai piloti Gentleman, una Coppa Giovani, tre successi nelle Finali Mondiali Trofeo Pirelli e due in nella Coppa Shell. La squadra milanese in questa stagione schiera ben sei vetture.

Due piloti esperti come Marcello Puglisi, con trascorsi di rilievo prima in monoposto e poi nelle GT, e l’austriaco Philipp Baron, già tre volte campione iridato (2008, 2010, 2013) e una volta europeo, nel Trofeo Pirelli PRO. Nella classe AM dello stesso trofeo, i portacolori Rossocorsa sono invece Tommaso Rocca, intenzionato a migliorare il terzo posto dell’anno scorso, e il canadese John Farano. Nella Coppa Shell sulle 458 Evo milanesi corrono due piloti gentleman statunitensi al debutto nel combattuto Challenge Ferrari Europa: Jean-Calude Saada, che si è fatto notare nella serie Nord America conquistando numerosi successi nelle passate stagioni, e Al Hegyi. A gestire la squadra milanese Andrea Zadra, affiancato per la parte tecnica da Simone Bechini.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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