a cura di Redazione Automobilismo - 05 May 2021

Lancia Thema: la forza invisibile

Questo slogan, utilizzato per pubblicizzare la terza serie, chiudeva la storia dell’ultima vera Lancia, e ultima vera berlina di casa nostra, concetti spesso coincidenti nella storia automobilistica italiana....

"Lancia Thema, la forza invisibile". Era questo lo slogan, utilizzato per pubblicizzare la terza serie, chiudeva la storia dell’ultima vera Lancia, e ultima vera berlina di casa nostra, concetti spesso coincidenti nella storia automobilistica italiana. Classe e qualità non ostentate, unite alla forza di motori potenti ed equilibrati, compreso il V8 Ferrari della 8.32. Oggi, Lancia Thema è già un oggetto di culto. Ci sono molti giovani che la vedono come prima storica da avere in garage. Non si tratta purtroppo di un’impresa facile. Nonostante la sua giovane età è difficile reperire esemplari in buono stato, altrettanto si può dire per i pezzi di ricambio, specialmente quelli della prima serie. La Thema, insieme alla Delta Integrale, rappresenta la punta di diamante della produzione Lancia a cavallo degli anni ‘80 e ‘90.

Un periodo d’oro per il Marchio torinese sul quale si riflettono le irripetibili vittorie nelle competizioni. Rally in primis, ma anche nel Mondiale Marche. Dopo il debutto al Salone di Torino, la successiva esposizione di Parigi consacra la Thema oltre i nostri confini. Si intuisce subito che si tratta di una vettura di livello superiore, una berlina italiana di classe degna della tradizione e una Lancia degna del proprio nome. Il disegno è opera di Giorgetto Giugiaro ed è un perfetto mix di tradizione, eleganza e dinamismo. Si percepisce al primo sguardo che la Thema ha carattere, oltre che una spiccata personalità.


LINEA
All’esterno è sobria, con linee rette che ben si sposano alle rotondità più evidenti nella parte posteriore; e ha un buon coefficiente di penetrazione aerodinamica (Cx 0,32). All’interno i rivestimenti sono eleganti, i materiali di qualità, l’assemblaggio curato nei dettagli e l’abitabilità eccellente. Sotto il profilo tecnico, la Thema adotta un pianale in comune con Fiat Croma e Saab 9000. Motore (trasversale) e trazione sono anteriori, le sospensioni a ruote indipendenti. In undici anni di produzione - dal 1984 al 1994 - se ne contano tre serie, per un totale di 365.052 esemplari. La prima serie va dal 1984 al 1988, la seconda dal 1988 al 1992 e la terza dal settembre di questo anno al 1994. Al momento del lancio, la Thema è offerta con quattro diverse motorizzazioni, tre benzina e una diesel.


MOTORI
Si parte dal 4 cilindri 2 litri bialbero con accensione elettronica Marelli Digiplex e iniezione elettronica Bosch LE2-Jetronic, da 120 CV e 17 kgm di coppia a 3.300 giri. Un altro 4 cilindri invece accensione elettronica Microplex, iniezione elettronica Bosch LE2-Jetronic e un turbocompressore Garrett T3 con intercooler; eroga 166 CV e 26 kgm di coppia a 2.500 giri (elevabili, per qualche secondo, a 29 kgm a 2.750 giri grazie all’over-boost). Un 6 cilindri a V di 90° da 2.850 cc, con accensione elettronica Bosch Breakerless e iniezione meccanica Bosch K-Jetronic, è accreditato di 150 CV e 24,5 kgm di coppia a 2700 giri. C’è, infine, il glorioso diesel 4 cilindri turbo con intercooler di 2.445 cc, iniezione indiretta Bosch DNO SD 259, sovralimentazione KKK K26 per 100 CV e 22,1 kgm a 2.300 giri. Un motore che in quel periodo rese la Thema una tra le berline diesel di serie più potenti e veloci. Sui 4 cilindri a benzina, oltre alla distribuzione bialbero in testa, ci sono due alberi controrotanti nel basamento che assicurano un’ottima equilibratura e assenza di vibrazioni.

SECONDA SERIE

Al Salone di Parigi del 1988 la Thema appare leggermente modificata. Quel tanto, però, che decreta la nascita della seconda serie. L’aggiornamento estetico riguarda i gruppi ottici (anteriori e posteriori), gli specchi retrovisori, le targhette identificative che spariscono dal baule posteriore per trovare posto nella parte anteriore delle fasce paracolpi laterali. La parte inferiore è ora dotata di minigonne, mentre il porta targa posteriore è in tinta con la carrozzeria. Nell’abitacolo si notano gli inserti in radica sul cruscotto (sportelli di radio e posacenere) e sul bordo alto dei pannelli porta (anche questi di nuovo disegno). Molti e di primissimo livello gli accessori disponibili: dai sedili in Alcantara o in pelle regolabili e riscaldabili elettricamente, alle sospensioni intelligenti che permettono di scegliere (con un pulsante posto sopra al climatizzatore) la taratura più o meno rigida in base alle esigenze e al fondo stradale.

TECNICA
Dal punto di vista tecnico, la seconda serie è offerta con quattro motori benzina e il turbo diesel. Il primo è il quattro cilindri 8 valvole - con accensione elettronica Marelli Digiplex e iniezione elettronica Bosch LE2-Jetronic - da 119 CV (117 CV con catalizzatore) e 16,8 kgm di coppia a 3.300 giri (4.000 giri con catalizzatore). Poi c’è il quattro cilindri 16 valvole - accensione elettronica Marelli Digiplex e iniezione elettronica Bosch LE3.1 Jetronic - da 150 CV (144 CV con catalizzatore) e 18,8 kgm di coppia a 4.000 giri (18 kgm con catalizzatore). È multivalvole anche la versione sovralimentata - accensione elettronica Marelli Microplex, iniezione elettronica Bosch LE2-Jetronic, turbocompressore Garrett T3, intercooler e over-boost - da 185 CV (180 CV per la catalizzata) e 32,6 kgm di coppia a 2.500 giri (30,5 kgm a 2.500 giri con catalizzatore). Rimane anche il 6 cilindri a V di 90° da 2850 cc - accensione elettronica Bosch EZK 115, iniezione elettronica Bosch LH2.2-Jetronic - da 150 CV e 23,4 kgm di coppia a 3.500 giri (questo soltanto catalizzato). Rispetto alla serie precedente, il turbodiesel ha subìto un lieve aumento di cilindrata (2.499 cc), è stato aggiornato nel turbocompressore (KKK K16), nell’intercooler (maggiorato) e nella pompa di iniezione che conferisce una maggiore silenziosità al propulsore. La potenza sale a 118 CV e la coppia è di 25,5 kgm a 2.200 giri. Su tutte le versioni compare anche la nuova frizione a comando idraulico. Le Turbo 16v, la V6 e la 8.32 della seconda serie sono equipaggiate con gli innovativi vetri Solextra che riducono molto il riscaldamento dell’abitacolo.

PREGIATA

Per le ultime Thema seconda serie (1991-1992) in versione Turbo 16v esiste l’allestimento LX. I colori della carrozzeria sono il Verde York, il Blu Madras metallescente e il Black metallescente. All’esterno nessuna modifica di rilievo, soltanto la nuova mascherina anteriore completamente cromata e i cerchi in lega con coppa centrale in plastica. All’interno si utilizzano molti elementi della 8.32, dal cruscotto ai sedili e i pannelli porta. Di serie sono l’impianto ABS, le sospensioni intelligenti, il climatizzatore automatico e l’impianto stereo Clarion CRX 111 con caricatore di 6 cd alloggiato nel bagagliaio.

OPTIONAL
Tra gli optional, i poggiatesta posteriori abbattibili automaticamente, che si sollevano all’apertura della portiera corrispondente e rimangono sollevati se il sensore annegato nel sedile rileva un peso superiore ai 25-30 kg. Appena il peso si solleva dal sedile o dopo 5 secondi se nessun peso viene rilevato, i poggiatesta si ripiegano all’indietro. Con la nascita della LX si apre la strada alla Thema terza serie, le cui versioni si identificano con le sigle LE, LS ed LX in base agli allestimenti. LE è quello di accesso, disponibile soltanto con i motori i.e. 16v e Turbo Diesel. Le versioni LS sono le più diffuse: interni in Alcantara, tetto elettrico, regolazione elettrica dei sedili, sospensioni intelligenti, cerchi in lega, climatizzatore automatico. Infine, le lussuose LX: sedili in Alcantara o pelle Poltrona Frau, plancia in radica stile 8.32, tutti gli optional quasi sempre presenti.

TERZA SERIE
La terza serie è poi caratterizzata da nuovi paraurti anteriori e posteriori (più massicci e arrotondati). All’anteriore spiccano i nuovi fari fendinebbia, più sottili e lunghi, elegantemente raccordati con due fanali di parcheggio, attivabili dal tasto appositamente installato sulla plancia sopra il climatizzatore e sotto la presa d’aria compaiono i sei sfoghi del radiatore olio. La nuova mascherina è caratterizzata da listelli verticali tutti cromati come la cornice, e non mancano le targhette identificative con l’indicazione del motore e dell’allestimento. Per quanto riguarda i motori, la Thema terza serie si presenta in quattro varianti: tre benzina (tutte catalizzate) e una turbo diesel. I quattro cilindri a benzina sono a 16 valvole, uno aspirato e uno sovralimentato, da 152 e 205 CV. Per il 6 cilindri a V di 60° si eredita il 3 litri Alfa Romeo da 171 CV. Il 4 cilindri turbodiesel 2.5 ha l’iniezione indiretta e la sovralimentazione con turbocompressore KKK e intercooler: potenza 116 CV, coppia 25 kgm a 2.400 giri.

FERRARI

Fin dalla prima serie, la Lancia Thema è proposta in due particolari versioni: Station Wagon e 8.32. Il disegno della prima, lanciata nel 1986, si deve a Pininfarina, ed è un grande successo: assai riuscita, la Thema familiare non è snaturata rispetto alla berlina, non perde di personalità né eleganza. È molto capiente e comoda e segue l’evoluzione tecnica e stilistica della tre volumi. All’inizio è disponibile soltanto con motori benzina e diesel sovralimentati, mentre con la seconda la gamma si amplia alla i.e. 16v, la turbo 16v e la turbodiesel. Infine, nella terza serie la SW è disponibile con tutti i motori della berlina (escluso il V8). Chiudiamo la trattazione con la 8.32, conosciuta anche come “Thema-Ferrari” vista la stretta parentela del motore con la Casa di Maranello. Anche questa variante risale al 1986 e si piazza immediatamente al top della gamma. La sigla sta per 8 cilindri e 32 valvole, che sono le caratteristiche salienti del cuore “made in Ferrari”. Il propulsore deriva direttamente dai bialbero, V8 di 90° da 2.927 cc, montati sulle Ferrari 308 e Mondial quattrovalvole.

MOTORE
Sulla Thema è montato in posizione anteriore-trasversale, ha l’accensione elettronica ad anticipo statico Marelli Microplex e l’alimentazione a iniezione meccanica Bosch a controllo elettronico del tipo KE3-Jetronic appositamente studiata per questo propulsore. Strutturalmente identico a quello montato sulle Ferrari, il motore della Thema 8.32 subisce ovviamente alcune modifiche per renderne il comportamento più dolce e adatto a una vettura che ha comunque un’altra destinazione: perciò si sostituisce l’albero a gomi ti, che sulla Lancia ha manovelle a 90° anziché 180°, in modo da creare un’alternanza tra gli scoppi per un funzionamento più fluido; la potenza è di 215 CV, contro i 240 delle berlinette di Maranello. La 8.32 prima serie si differenzia dalla berlina “normale” per poche ma essenziali modifiche estetiche, la più evidente delle quali è l’alettone a scomparsa (si comanda dall’abitacolo) montato sul baule posteriore. Sulle fiancate non ci sono i fascioni paracolpi, gli sportelli sono lisci fino alle minigonne sulle quali spicca (davanti alle ruote posteriori) la targhetta gialla con la scritta 8.32.

I retrovisori esterni sono in tinta con la carrozzeria e lungo le fiancate corre una doppia linea gialla con in mezzo una striscia di tonalità più chiara della carrozzeria. La mascherina anteriore è a scacchi cromati ed è più sporgente rispetto a quella tradizionale. Nel posteriore c’è la targhetta identificativa con il logo 8.32 su fondo giallo e la bandiera tricolore alla base. I gruppi ottici hanno le luci di retromarcia e gli indicatori di direzioni in colore rosso come saranno sulla seconda serie. Sotto al paraurti spicca poi il doppio terminale di scarico. I cerchi sono in lega da 15” con disegno a stella. Gli interni sono curatissimi: la pelle Poltrona Frau riveste quasi ogni dettaglio, non soltanto i sedili (plancia, pannelli porta, pomello del cambio e volante) e la radica fa capolino su consolle e sportelli. La Thema 8.32 segue anche l’evoluzione della seconda serie. Solo l’erogazione della potenza è meno entusiasmante, per l’adozione del catalizzatore. La potenza scende da 215 a 205 CV. Le varianti di colore per la carrozzeria sono il Rosso Winner metallizzato, il Nero metallizzato, il Blu Blizzard metallizzato, il Grigio Quartz metallizzato e il rarissimo Verde Reflex metallizzato. Si può ancora ricordare la serie limitata e numerata da 1 a 32 che si differenzia per il colore rosso Ferrari e la targhetta in alluminio con la numerazione progressiva posta sullo sportellino del posacenere anteriore. La Thema 8.32 esce di produzione nel 1991.

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