Fabio Suvero - 19 March 2015

Nuova Smart fortwo 70 Sport Edition 1, la nostra prova

Mantiene la stessa lunghezza ma cresce di 10 cm in larghezza a vantaggio dell’abitabilità. Migliorano anche confort e tenuta di strada....

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Anche la Smart per antonomasia si è piegata alla moda dilagante di proporre vetture sempre più grandi ma, nel caso della fortwo, la crescita di 10 cm riguarda solo la larghezza. Sarà quindi più difficile quindi parcheggiarla perpendicolarmente alla strada, manovra peraltro sanzionata dal Codice della Strada, ma la crescita dimensionale regala una manciata di cm in più che migliorano l’abitabilità. La nuova nata è anche più confortevole sullo sconnesso, pur restando sempre molto più rigida di una compatta tradizionale, più sicura nelle manovre di emergenza e ancora meno assetata di benzina, soprattutto in città, dove si percorrono 15,8 km/ litro contro i 14,2 della fortwo MHD provata nel 2010. 

 

INTERNI
Non cambia radicalmente la nuova fortwo, ma il frontale è meno personale, con quel muso pronunciato che richiama la Toyota iQ. Anche la larghezza di 1,66 metri si avvicina agli 1,68 metri della rivale giapponese, più lunga di 29,5 cm ma dotata di 2 posti in più. L’abitabilità è comunque migliorata rispetto alla versione precedente, soprattutto in larghezza, e raggiungere la posizione di guida ideale è più facile grazie a due accorgimenti: il piantone di sterzo ora si regola in altezza (optional a 277 euro incluso nel Pacchetto Comfort) e il comando per regolare l’inclinazione dello schienale, sempre a scatti, si trova all’esterno del sedile e non più internamente come prima. L’aspetto dell’abitacolo resta sempre semplice e anticonformista, ma tali caratteristiche sono associate a finiture curate anche nei dettagli e a una scelta di materiali da vettura di classe superiore.

VOLANTE SPORTIVO
Nel nuovo modello debuttano alcuni particolari di produzione Renault, come le levette devioluci, la leva del cambio, i comandi per la regolazione degli specchietti retrovisori e le maniglie di apertura delle porte tanto per citare i più evidenti. Il display all’interno del tachimetro mostra poi numerose informazioni, tra cui la temperatura acqua, che si gestiscono attraverso comandi al volante e integrano i dati del computer di bordo, di serie per l’allestimento Sport Edition1, che prevede anche il volante sportivo a tre razze e comprensivo del cruise control. Familiarizzare con la fortwo è immediato, anche per quanto riguarda l’utilizzo del sistema di navigazione satellitare offerto a richiesta, ma nell’uso quotidiano si lamenta l’assenza di un vano portaoggetti a giorno sufficientemente ampio da sfruttare in alternativa ai due porta bevande ricavati sul tunnel, davanti alla leva del cambio.

L’ampiezza di parabrezza e finestrini assicura un’ottima visibilità frontale e laterale, mentre i generosi montanti della cellula Tridion creano zone d’ombra abbastanza fastidiose nella vista di ¾ posteriore, con evidenti disagi non tanto in manovra, quanto in caso di immissione su strade ad alto scorrimento di traffico. Alla luce della vocazione urbana e dei due soli posti, soddisfa invece il vano bagagli, con il portellone sempre bipartito, ma dotato di un meccanismo di sblocco della porzione inferiore semplificato, così come si apprezza, nell’allestimento Edition1, il doppio fondo nella ribaltina.

TECNICA

VIDEO SMART

SU STRADA

Il motore è grossomodo lo stesso del modello precedente, eppure sembra più lento a prendere giri, sia per il peso della vettura un po’ più alto, sia per i rapporti fin troppo lunghi del cambio. Un manuale a 5 marce dagli innesti poco contrastati, abbastanza preciso e associato a una frizione leggera da azionare. Nello scatto da 0 a 100 km/h la fortwo è passata dai 14,11 della MHD provata nel 2010 agli attuali 14,69 nonostante il vecchio modello fosse penalizzato dalla cronica lentezza del cambio robotizzato, ma è soprattutto in ripresa che la nuova nata soffre, come conferma il dato di 13,92” rilevato nel passaggio da 80 a 100 km/h in quinta, quando il vecchio modello impiegava 11,02 secondi. Prestazioni a parte, la nuova fortwo è migliorata parecchio dal punto di vista dinamico, con una sensazione di maggiore solidità e una tenuta di strada sensibilmente migliorata, anche a causa di un sottosterzo molto meno marcato.

Sullo sconnesso resta sempre decisamente rigida, anche se bisogna considerare l’assetto sportivo offerto di serie per la Sport Edition1, che monta anche le ruote da 16 pollici. Le carreggiate più larghe esaltano poi la stabilità, e lo si può notare dall’Esp che interviene molto raramente, a meno di non snaturare l’indole di una vetturetta nata comunque per la città. Dove si dimostra anche meno assetata di benzina, basti considerare che la percorrenza urbana è cresciuta da 14,2 a 15,8 km/litro, anche se il sistema start/stop resta sempre piuttosto brusco nelle ripartenze e il motore vibra parecchio al minimo, che è tarato molto basso.

STERZO
In ambito urbano si apprezza poi la leggerezza dello sterzo servoassistito, che richiede manovre misurate a causa di una risposta fin troppo pronta e non restituisce mai un gran feeling, soprattutto al crescere della velocità. In compenso le ruote anteriori ruotano talmente tanto sterzo da far quasi girare su se stessa la fortwo in manovra, una sensazione ribadita puntualmente dal diametro di sterzata di 7 metri rilevato tra marciapiedi, un dato a dir poco sorprendente, soprattutto alla luce degli 8,97 metri del precedente modello, ma anche dei rispetto agli 8,09 metri della Toyota iQ.

Ridotti leggermente anche gli spazi di frenata - dai precedenti 39,6 metri da 100 km/h agli attuali 36 metri - ma è soprattutto la modulabilità a bassa velocità a tracciare un sensibile passo in avanti, anche grazie al pedale infulcrato in modo tradizionale. Nonostante la migliore insonorizzazione dell’abitacolo la rumorosità resta sempre leggermente sopra le righe, anche a causa del motore posizionato dietro la schiena dei passeggeri che si fa sentire all’aumentare del regime di rotazione.

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