Aquaplaning? Nokian vi insegna come comportarsi

Pressione corretta, sufficiente profondità del battistrada e una serie di giuste manovre correttive sono la base per evitare e/o uscire indenni dagli effetti dell’aquaplaning.
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Avvicinandoci alla stagione più fredda e piovosa, rientrano in gioco ancor di più tutti quei consigli di sicurezza, validi naturalmente anche d’estate, che sempre più spesso si sentono ripete tanto in televisione quanto dal gommista o dal meccanico. Non solo, infatti, lo pneumatico andrà a lavorare a contatto con un asfalto più freddo e scivoloso ma spesso si troverà a rotolare su una superficie ricca di acqua a causa delle abbondanti piogge.

Ultimo e vero contatto con la strada

In queste condizioni si rischia, infatti, di cadere nel tanto temuto fenomeno dell’aquaplaning. Quella situazione in cui lo pneumatico, non essendo più in grado di espellere tutta l’acqua che si trova tra il battistrada e l’asfalto, inizia a galleggiare sul velo d’acqua, perde il contatto con l’asfalto e quindi smette di trasmette a terra le forze necessarie a dare trazione e direzionalità alla vettura. In poche parole, insomma, perde aderenza, scivola e manda fuori controllo la vettura stessa.

Corretta pressione di gonfiaggio

Per evitare però questa spiacevole situazione vengono in nostro soccorso alcuni piccoli e semplici consigli che sarebbe buona cosa seguire durante tutto l’arco dell’anno e non solamente nella stagione autunnale e invernale. Per prima cosa gli pneumatici vanno mantenuti a una corretta pressione interna di esercizio, numero debitamente indicato dal produttore dell’auto, e questa pressione deve per l’appunto essere controllata all’incirca una volta al mese.

Non eccessiva usura del battistrada

In secondo luogo non va dimenticato lo stato di usura dello pneumatico. La profondità del battistrada influenza, infatti, non poco la capacità dello stesso di evacuare acqua da sotto al battistrada. Secondo il Codice della Strada la profondità minima per le gomme estive non deve essere inferiore agli 1,6 millimetri ma secondo i produttori di pneumatici già sotto i 4 millimetri lo pneumatico inizia a perdere la sua capacità di scongiurare un effetto aquaplaning.

Buon senso e prudenza alla volante

In terzo luogo non va mai dimenticato il buon senso. Se, infatti, le condizioni meteorologiche o dell’asfalto peggiorano non va per prima cosa trascurata l’attenzione ma va anzi aumentata la prudenza alla guida e secondariamente va attuato uno stile di guida più prudente e tranquillo, caratterizzato da una riduzione anche di 15 o 20 km/h dal limite di velocità imposto, da azioni sui comandi più fluide e delicate e dall’evitare il più possibile pozzanghere di grosse dimensioni o solchi di evidenti profondità nell’asfalto.

Qualche trucchetto di guida

Se poi, nonostante tutti gli accorgimenti del caso, doveste comunque trovarvi in una situazione di aquaplaning ecco che allora potrebbero venirvi in contro alcune semplici manovre che il produttore finlandese di pneumatici Nokian si sente di condividere con voi. Innescato il fenomeno va immediatamente tolto il piede dall’acceleratore, non si deve agire sullo sterzo ne sul freno e bisogna premere a fondo il pedale della frizione. A questo punto, non appena la vettura inizierà a rallentare, lo pneumatico sarà nuovamente in grado di evacuare l’acqua in eccesso, di instaurare un contatto con il terreno e di trasmettere a terra le forze di trazione e direzione.

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