Un secondo escamotage, ed è quello di cui vi vogliamo maggiormente parlare in questo articolo, è quello di mescolare olio alla benzina per esaltare le prestazioni di alcuni motori, una pratica magari non molto nota ma applicata da molti decenni nei motori da competizione e nelle sportive stradali più prestazionali. Forse non tutti sanno che l’olio è anche un buon carburante con un potere calorifico di circa 10.000 kCal/Kg. Per questo motivo i vapori di olio possono essere bruciati in camera di combustione per ricreare una sorta di spinta aggiuntiva (maggiore potenza) senza per questo incrementare il consumo di carburante. Nello stesso tempo l’olio in camera di combustione funzionerebbe come additivo alla benzina con scopo antidetonante cioè capace di ridurre il fenomeno chiamato battito in testa ovvero la detonazione spontanea della miscela combustibile-comburente. Per fare in modo che una certa percentuale di olio si mescoli con la benzina in camera di combustione così da contribuire all’incremento prestazionale si può fare affidamento sul sistema di ricircolo dei vapori d’olio del motore (olio nebulizzato) così da reimmetterli in camera di combustione ben miscelati con l’aria in ingresso dall’aspirazione, oppure si può sfruttare il trafilamento di olio da sotto il pistone, lasciandolo volutamente trafilare attraverso le fasce elastiche, per esempio, grazie a un olio a bassissima viscosità, o ancora si può fare affidamento sulla depressione tra guide valvole e steli valvole, eliminando per esempio gli anelli paraolio sulla parte superiore dello stelo valvola.