23 January 2015

Volkswagen Golf Variant 2.0 TDI , la nostra prova

E’ sempre stata poco considerata, soprattutto a causa del successo della berlina e della sorella maggiore Passat. Con l’attuale, però, la Golf Variant fa un balzo in avanti in estetica e in versatilità....

INTRO

Elevata qualità percepita. Ampia scelta tra motori, cambi, sistemi di trazione e allestimenti. Dopo 40 anni e 30 milioni di esemplari venduti in tutto il mondo, non è facile trovare motivi originali per l’acquisto di una Volkswagen Golf. Da questo punto di vista, una versione station wagon finalmente più appetibile dal punto di vista estetico rappresenta però una grande novità.

E poco importa che sia molto simile alla Passat, anzi, quasi pantografata da questa soprattutto dietro. In un periodo di downsizing, le diverse migliaia di euro risparmiate nel passaggio Passat – Golf possono essere un ulteriore, e forte, motivo di acquisto. La scelta tra motori,trasmissioni, allestimenti e accessori è poi quantomai vasta, e permette di confi gurarla in base alle proprie esigenze e soprattutto al proprio portafoglio.

Tutto questo si paga? Sicuramente sì, visto che la Golf è per tradizione una vettura cara, ma non più di tanto rispetto alla consolidata concorrenza. Che è formata, oltre che dalle inossidabili Ford Focus, Opel Astra e Renault Megane, anche da temibilissime “new entry” quali la recente Auto dell’Anno Peugeot 308 o la super tecnologica Toyota Auris a propulsione ibrida.

 

INTERNI

Se con l’attuale berlina sono state recuperate alcune linee delle versioni più riuscite nel recente passato, la station wagon strizza invece l’occhio alla Passat. Sfoggia infatti linee simili, ma più moderne, e la medesima immagine di vettura solida e funzionale. Davanti è identica alle versioni già conosciute, mentre la fiancata e il posteriore, fatte salve le dimensioni inferiori,replicano le linee della Passat. In alcuni casi anche migliorandole, come il terzo finestrino laterale dalla base spigolosa anziché arrotondata. 

MATERIALI CURATI
Molto bene anche dentro, con disegno, materiali e assemblaggi degni della più meritata fama Volkswagen. Con alcune raffinatezze, come l’illuminazione del profilo superiore dei pannelli laterali, ma anche inspiegabili mancanze come il blocchetto di accensione non illuminato. La cura dei dettagli si spinge a livelli quasi maniacali: basti pensare che l’indicatore di consumo, a vettura ferma, passa da “litri / 100 km” a un più corretto, ma quasi accademico, “litri / ora”.

Il posto di guida è molto ben realizzato. Il sedile è ampiamente regolabile e adattabile anche a persone di elevata statura, e i comandi sono ben allineati e facilmente raggiungibili, escludendo quello per la regolazione degli specchietti. Ben visibile l’ampio schermo centrale del sistema multimediale e finalmente posizionati in modo da essere facilmente raggiungibili anche i comandi del climatizzatore. Entrambi offrono un buon funzionamento, con qualche riserva solo sul software di gestione del navigatore, talvolta un po’ complesso da comprendere. La visibilità è ottima davanti e di lato, un po’ più problematica dietro, dove però i sensori di parcheggio fanno il loro dovere.

Spazio abbondante davanti, più che buono dietro anche per un eventuale terzo passeggero. Il bagagliaio è soprattutto lungo, ma non molto alto anche perché sul fondo ospita la ruota di scorta di dimensioni normali. Per caricare le valigie è necessario sdraiarle, a meno di non riavvolgere il tendalino e sfruttare il vano in altezza. Che appare comunque ben organizzato e finito con cura, come d’altra parte tutto l’abitacolo. Plastiche morbide al tatto, comandi dal funzionamento immediato, tessuti gradevoli alla vista sono tutti aspetti appaganti, soprattutto per un utilizzo intenso della vettura. Che sfoggia anche assemblaggi e soluzioni davvero raffinate, come i numerosi profili satinati che impreziosiscono l’abitacolo o le spesse guarnizioni di portiere e portellone a garanzia di confort acustico e di durata nel tempo.

 

LISTINO E VIDEO

In allegato in alto il listino pdf. Qui alcuni video della VW Golf Variant

 

 

 

 

 

 

 

TECNICA

Non c’è nulla di inedito nella Golf Variant, essendo praticamente tutto già visto sulla berlina e su altre vetture del Gruppo Volkswagen. La piattaforma è la ben nota MQB, che si va progressivamente diffondendo su tutti i modelli intermedi del Gruppo, con McPherson davanti e multilink dietro, quest’ultimo riservato alle motorizzazioni superiori a 122 Cv. Presenti sulla vettura in prova l’assetto sportivo e la regolazione adattiva dell’assetto denominata DCC. Quest’ultima prevede ammortizzatori a controllo elettronico e consente di selezionare, anche dallo schermo touch-screen, cinque modalità di guida, delle quali una ampiamente personalizzabile.

Di base ci sono la Normal, la Comfort, la Sport e l’immancabile Eco con specifiche regolazioni di motore e climatizzatore. La Individual permette invece di regolare più finemente alcuni parametri di guida come la risposta dell’acceleratore, la prontezza dello sterzo e il comportamento degli ammortizzatori. Il motore è il TDI da due litri nella più recente versione da 150 Cv, omologato Euro 5 e abbinabile al cambio manuale a 6 marce o al doppia frizione DSG con il medesimo numero di rapporti. Sterzo servoassistito elettricamente e freni a quattro dischi con anteriori autoventilanti completano la carta d’identità tecnica della vettura. Che anche come sicurezza si presenta ben dotata, con air bag anche per le ginocchia del guidatore, freno di stazionamento elettrico con sistema di mantenimento della posizione in partenza e rilevatore dello stato di attenzione del guidatore.

 

 

SU STRADA

L’incremento di dimensioni e peso rispetto alla berlina viene tranquillamente sopportato dal motore, che comunica sempre buona vivacità e grinta. Un po’ rumoroso a freddo, mostra qualche “nota” un po’ più alta anche in accelerazione, mantenendosi comunque sempre su livelli più che accettabili di confort. La dinamica di guida è efficace, anche grazie alle gomme specifiche e all’assetto sportivo, e apprezzabili anche i freni, sia come comando sia a livello di spazi di arresto. Da 100-0 km/h bastano 37,4 metri.

I percorsi misti vengono affrontati con grande sicurezza, e anche nelle situazioni più critiche, con curve e controcurve percorse a velocità medio-alta, la vettura rimane sempre ben stabile e attaccata al terreno, mostrando così un efficace bilanciamento tra potenza del motore e validità del telaio. Sicuramente aiutato, nel caso specifico della vettura in prova, dalla regolazione elettronica degli ammortizzatori. Insomma non si scompone mai, invitando anzi a forzare l’andatura grazie all'assetto non troppo cedevole.   

Anche lo sterzo mostra positive caratteristiche, con buona leggerezza in città ma valida sensibilità e precisione all’aumentare della velocità. Meno gradevole invece il cambio: le sei marce sono correttamente scalate e la frizione non richiede uno sforzo eccessivo, ma gli innesti sono un po’ troppo contrastati e rallentano leggermente i passaggi di marcia. Le prestazioni sono un ottimo compromesso tra vivacità e contenimento dei consumi: accelerazione e ripresa sono pronte a patto di sfruttare correttamente la curva di coppia del motore e i rapporti del cambio, mentre i consumi d’uso registrano ottime percorrenze anche in città dove, nonostante la cubatura del motore e la mole della carrozzeria, si registrano valori di poco superiori alle più diffuse city car con 13,5 km/l rilevati.  

Le ultime news video

© RIPRODUZIONE RISERVATA